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Extra Lazio, il padre di Kean: “Si sta montando la testa”

Kean

Queste le parole del padre dell'attaccante bianconero

redazionecittaceleste

ROMA - Il padre dell’attaccante bianconero, Moise Kean, Jean, ha risposto al post pubblicato qualche giorno fa da suo figlio, attaccandolo ai microfoni di Radio 24, durante la trasmissione La Zanzara.

SULLE DICHIARAZIONI DI MOISE – “Non so perché mio figlio parla così, non lo so. Non è semplice, ma c’è qualcuno sotto. Mio figlio non può dire questo. Io lo conosco, è un ragazzo tranquillissimo. C’è qualcuno che gli sta montando la testa, non so se per difendere, non lo so proprio”.

SULLA MADRE – “Devo tutto a mia madre”, aveva scritto Moise. Questo il pensiero del padre: “Si, ma io ho la coscienza tranquillissima. Sono io che lo portavo agli allenamenti a Torino. Mi dispiace che è andata così. Ma so che mio figlio non può dire queste cose…sono sette anni che non lo vedo. Lo vedo solo in televisione. C’è stato un disastro familiare, ma sono cose private. Ma so che lo amo sempre e lui ama me”.

SULLA JUVE – “E’ un ragazzo che io ho cresciuto. Se ho dato soldi alla mamma? Alla mamma no, ma queste sono cose false. E sapete perché? Perché prima di andar via da casa, mio figlio era già alla Juve. L’ho portato agli allenamenti dall’Asti Calcio a Torino, al Toro. E dal Toro alla Juve. Io ho seguito il ragazzo, non è mai stato abbandonato. Lui dice il contrario? Gli hanno montato la testa”.

SUI TRATTORI – “Lui non lo sa, questa storia. La mamma voleva portarlo in Inghilterra. La Juventus mi ha chiamato per bloccare il ragazzo. Io ho chiesto, se lo blocco questa firma come padre, cosa mi date? Loro hanno risposto, basta che firmi, ti daremo quello che chiedi. Io ho detto loro che come agronomo sto preparando il mio progetto. Avevo bisogno di un trattore o un mietitrebbia per lavorare e mietere. E loro hanno risposto che non ci sono problemi”.

SUI FIGLI – “Adesso ho una fidanzata e ho comperato la televisione e non farò più figli. Ho fatto tanti figli perché non avevo la televisione. A me i soldi non servono. A me serve soltanto il trattore per andare a lavorare. Figlio mio, ti voglio bene come tu sai, mi manchi, io ti aspetto a casa per festeggiare i tuoi due gol nella Nazionale italiana”.

SU SALVINI – “E’ un angelo mandato da Dio, sta salvando il popolo, gli esseri umani. E’ un angelo proprio, lo vedo come un angelo mandato da Dio. Non è razzista, lo porterò a Bruxelles. E’ una bravissima persona. Sta lottando per salvare gli immigrati che muoiono in mare. Da quando c’è Salvini, ci sono meno morti. E’ giusto chiudere i porti, e aiutarli a casa loro. Bloccarli è meglio che farli morire in acqua”