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De Rossi si presenta: “Al Boca per gli stimoli. Burdisso una granzia per me”

Daniele De Rossi, giocatore del Boca Juniors.

L'ex centrocampista della Roma Daniele De Rossi si presenta al suo nuovo club. Il Boca Juniors accoglie il suo nuovo numero 16

redazionecittaceleste

ROMA - L'ex centrocampista della Roma, Daniele De Rossi si è presentato alla stampa argentina. L'ex capitano giallorosso in conferenza stampa ha parlato della sua nuova esperienza al Boca Juniors, dopo 20 anni passati nella capitale con la sua squadra del cuore. De Rossi ha assistito alla prima gara del campionato argentino degli xeneizes contro l'Hurucan, il match è terminato 0-0.

Queste le sue parole di presentazione:

Come ha passato i primi giorni qui? Cosa le ha raccontato Burdisso?

"Nico mi ha raccontato molte cose, chi non è in questo ambiente non può capire a fondo che significa farne parte. Oltre al lato passionale e affettivo, ho trovato un club serio e organizzato. Questo ha aumentato la mia gioia di essere qui".

Che sensazioni ha avuto all’aeroporto?

"E’ incredibile, anche perché erano le 6 di mattina. Li devo ringraziare tanto, è uno stimolo in più per fare il mio lavoro, che è il calciatore. Io devo esserlo, serio e questo mi dà ancora più responsabilità".

Perché ha deciso di venire al Boca? Quando ha parlato la prima volta con Burdisso?

"Noi ci sentiamo spesso, non so quando mi ha fatto la prima offerta. Dopo l’ufficialità dell’addio alla Roma ho capito che era intenzionato a portarmi qui. Gli ho detto quasi subito sì, ma poi ho dovuto pensarci. Cambiare così tanto poteva spaventarmi. Il sì è stato perché appena penso alla voglia di giocare a calcio cerco un posto che mi da stimoli. Lui è stato una garanzia, se mi dice che qui sono professionisti ci credo, è un uomo onesto. Non avrebbe fatto questo per portarmi in un posto dove starei male, era lui la mia garanzia".

C’erano molte squadre su di lei. Che cosa le ha dato in più il Boca per cambiare completamente vita?

"Per quanto riguarda le notizie uscite, dovreste parlare con i tuoi colleghi. Non ho mai parlato, mi piace poco farlo. Uscivano notizie non vere, alcune vicine alla verità, altre improvvisazioni. Non ho un profilo social, la smentita è arrivata quando ho detto sì. Meglio lasciar parlare gli altri e accettare una piccola confusione".

Che cosa dirai ai suoi colleghi?

"Ne parlerò alla fine dell’esperienza, ma è una conferma che è un posto giusto per lavorare. Voglio strutture adeguate per giocare a calcio. Qui mi è permesso, in un ambiente che mi da stimoli, io vivo così il calcio, 24 ore al giorno e mi manca".

Tra quanto potrà giocare?

"Penso di aver bisogno di un po’ di giorni, deciderà il mister col suo staff. Deciderà lui, quando vedrà che sarò in forma mi butterà dentro. Devo stare qui un anno, capisco che c’è fretta, ma una o due partite in più non cambiano quello che ci sarà da fare".

Quali sono i suoi obiettivi al Boca?

"I miei obiettivi sono quelli di squadra. Lo saranno per quest’anno e vedremo per quanto. Sto qui per dare il mio contributo, spero che mercoledì le cose andranno bene, mi piacerebbe debuttare in questa competizione e mi dispiace di questa giornata perché potrebbe distogliere l’attenzione dai miei compagni".

Ha giocato in Italia contro Zarate e Tevez. Che ricordi ha di loro?

"C’è stata grande rivalità con entrambi, più con Mauro, a Roma c’è grande rivalità. Abbiamo fatto bei derby e ci siamo dati qualche botta, con rispetto. Tevez ha sempre giocato in squadre un po’ superiori alla mia e verrà ricordato per decenni. Loro, ma anche tutti i compagni, mi hanno accolto in una maniera incredibile. E’ bello vedere i tifosi alle 6 di mattina ed è bello che i compagni ti facciano vedere che sei uno di loro. Mi difendo con lo spagnolo e cerco di farmi vedere subito uno di loro".

Chi chiamerà dall'Europa per venire qui?

"Non chiamerò nessuno, tutti dovrebbero vivere quello che vivo io. Se ti piacciono gli stadi belli e le esperienze non ci sono".

Maradona ha avuto influenza nella sua scelta di venire qui?

"Quando ero piccolo vedevo il calcio ed ho vissuto gli anni subito successivi a Maradona, a Italia ’90. Non puoi non innamorarti di Maradona ed ho seguito il Boca. Ho poi capito la follia che c’è dietro la squadra, la scelta poi ha toccato altri profili umani e professionali".

Il Boca Juniors è la casa più simile alla Roma?

"Sì, si vede che sono fatto così. Ho vissuto 20 anni un ambiente di matti, che vivono il calcio 24 ore al giorno. Potevo andare in un posto per rilassarmi un po’, sempre con serenità. Ho scelto qui che vivrò con più pressione e dove la gente è ancora più matta per il calcio. Comunque andrà la stagione, la scelta mi farà migliorare come persona e la mia famiglia".

Che cosa le può dare il Boca ed il calcio argentino?

"Voglio ancora scoprirlo, si può migliorare in qualsiasi età. Mi darà tanto dal punto di vista della passione, dell’energia. Io spero di dare qualcosa alla mia squadra e ai miei compagni. Il mio obiettivo è dare quello che potevo dare alla Roma: non faccio rovesciate come Messi o Maradona, ma quando sarò in forma potrò dare molto ai compagni".