ROMA - Ai microfoni di Cittaceleste.it è intervenuto - in esclusiva - Claudio De Sousa, ex attaccante baincoceleste ai tempi di Paolo Di Canio. Con lui analizziamo l'eventualità di una ripartenza del campionato, nonostante tanti interrogativi e mancati accordi tra i club.
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ESCLUSIVA – Claudio De Sousa: “Ognuno tira acqua al proprio mulino. La salute avanti a tutto…”
Ai microfoni di Cittaceleste.it è intervenuto - in esclusiva - Claudio De Sousa, ex attaccante baincoceleste ai tempi di Paolo Di Cani
Il 18 giugno sarà l'ultima data utile per ripartire con il campionato, altrimenti salta tutto. Credi che troveranno un accordo?
Ad oggi c'è stato un miglioramento dei contagi, però la verità è che ancora ci sono contagi e morti e stiamo in quarantena. Riprendere le attività sportive, con annesso contatto fisico, vorrebbe dire che il rischio di nuovi contagi è altissimo. Prevedo una nuova ondata di contagi. Il protocollo che ha presentato la FIGC è stato bocciato dai ministri: sono troppe le precauzioni e le misure da adottare per la salvaguardia generale. Test, tamponi, distanze di sicurezze. Ora come ora la vedo impraticabile.
Lotito spinge per ripartire. Ieri ha sostenuto che sia assurdo che Inter e Juventus non si facciano sentire...
La Lazio è normale che faccia di tutto per scendere in campo: questa è un'occasione irripetibile, vuole tirare acqua al proprio mulino. Chi sta sopra, invece, vorrebbe cristallizzare il campionato come chi è già salvo e non ha più nulla da chiedere al campionato. Se la Lazio fosse stata sopra, magari Lotito e Tare avrebbero voluto la sospensione. Io non sono d'accordo sull'affrettare le procedure. Se domani ci fosse una nuova ondata di contagi, non ce lo possiamo permettere e penso chi di dovere lo stia calcolando, con tutti disagi economici che ne susseguono. In Germania pare che la curva si stia rialzando. Cosa inevitabile. Belgio, Olanda e Scozia hanno chiuso tutto. E' una situazione troppo delicata. Non è detto che il 18 maggio si riparta, anzi. La serie D non ripartirà, siamo certi di questo. Bisogna capire cosa ne sarà di quest'anno, quando ripartiremo. Ci sono troppe situazioni da sbrigliare. Il ministro Spadafora è stato chiaro: andremo avanti giorno per giorno.
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