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L’AVVERSARIO – Il Celtic: mentalità mutevole, ma in casa sono giganti

L'analisi del prossimo avversario della Lazio, il Celtic

redazionecittaceleste

Di Giovanni Manco

ROMA - Il 4-2-3-1 è il tratto distintivo del Celtic di Lennon, la squadra scozzese si muove con un modulo di gioco bene consolidato ma che ammette diverse variazioni. La vera natura di questa squadra, infatti, si può definire camaleontica: capace di interpretare uno stesso modulo in maniera differente in base alle fasi di gioco, ma soprattutto in base al se si gioca in casa o in trasferta. Se fuori dalle mura amiche il 4-2-3-1 diventa, spesso e volentieri, un roccioso 4-4-1-1, lo stesso non si può dire di quando i biancoverdi scendono sul manto del Celtic Park: la squadra è quasi spregiudicata ed alza di molto i due terzini (Bolingoli Mbombo Elhamed) che fungono quasi da ali aggiunte.

Il SEGRETO - Sicuramente c'è un lavoro certosino da parte di mister Lennon, ma il vero segreto di questa squadra è l'ambiente. La spregiudicatezza con la quale l'11 si getta in fase offensiva è frutto anche di una spinta incessante del proprio pubblico, quasi come se i tifosi prendessero in braccio i calciatori e li spingessero in avanti. Il Celtic, a casa sua, gioca in 12 e lo si evince a fin dall'inizio con il suggestivo "You'll never walk alone". Un canto capace di trasmettere una carica forse unica.

SINGOLIOdsonne Edouard è la punta di riferimento, frutto della cantera del PSG vanta 42 gol e 16 assist in 98 presenze col Celtic. Un prezioso apporto per Edouard è conferito da Ryan Christie, sottopunta bravo a giocare tra le linee: lì la Lazio dovrà fare molta intensità. Senza dimenticare, ovviamente, il contributo delle fasce col veterano James Forrest ed il talentuoso Mohamed Elyounoussi.

FORMAZIONE TIPO - (4-2-3-1): Forrest; Boligoli Mbobo; Ajer; Jullen; Elhamed; Brown; McGregor; Forrest; Elyounoussi; Christie; Edouard.