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IL DS – Ma perché Tare non è mai in discussione? Ora è pronto a fare il “tecnico”

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ROMA – Gli avevamo fatto i complimenti per la campagna acquisti di due e tre estati fa. Quelle di Biglia, Felipe, De Vrij, Basta e Parolo, per intenderci. Ma ora ci chiediamo: perché il signor Tare non viene mai messo in discussione? E...

Alberto Abbate

ROMA - Gli avevamo fatto i complimenti per la campagna acquisti di due e tre estati fa. Quelle di Biglia, Felipe, De Vrij, Basta e Parolo, per intenderci. Ma ora ci chiediamo: perché il signor Tare non viene mai messo in discussione? E finiamola con la storia: «Che può fare coi quattro spicci che gli concede Lotito». Beh, poteva fare ben altro con gli oltre 12 milioni spesi per Milinkovic e Kishna. Due giocatori senz’altro di grande prospettiva, ma “inutili” per una squadra che si era miracolosamente qualificata in Champions nell’ultima stagione e che aveva urgente bisogno di acquisti in difesa e in attacco. Per non parlare poi dei parametri zero Patric, Morrison e Hoedt. I primi due rientrano sempre in quella categoria di giocatori-comparse, che purtroppo vediamo da anni a Formello: ricordate Alfaro, Stankevicius, Garrido, Kakuta, Postiga, Saha, Pereirinha, Perea, Barreto?

SENZA CONTRATTO - Ci auguriamo li abbiate dimenticati, non si capisce come invece abbia fatto Lotito a rimuoverli e a perdonarli al suo diesse. Ecco spiegato: “Io e il presidente abbiamo  un rapporto che va ben oltre l’ambito professionale”, ripete sempre Tare. Così passa pure inosservato (ma i controlli chi li fa?) che albanese abbia fatto tutto l’ultimo mercato senza avere un contratto con la Lazio: gli era scaduto a giugno, il rinnovo è arrivato soltanto dopo quattro mesi. Precisamente a ottobre quando, dopo un battibecco in una serata d’Europa League, il diesse rinfacciò al suo “amato” Lotito d’aver lavorato un’estate intera senza esser messo nemmeno a busta paga.

ALLENATORE - Adesso Tare è di nuovo ufficialmente un dirigente biancoceleste, talvolta pure allenatore. Quando entra nello spogliatoio - e questo è un vecchio vizio, ricordate cosa fece Reja? - e suggerisce le scelte per il campo, se non addirittura i moduli. E pensare che l’Albania gli aveva offerto persino la panchina da tecnico. Niente, Igli preferisce rimanere alla Lazio. Dove tanto fa quello che vuole, col benestare di Lotito. Ma chissà poi perché: Tare, lo abbiamo spiegato, vanta crediti ma è anche parecchio in debito con la Lazio. Eppure, anche quando sbaglia, il sodalizio con Lotito rimane a tempo indeterminato. Senza nemmeno bisogno di firmare. Adesso sta cercando col presidente la soluzione per la panchina: Pioli non era una sua scelta e forse questo non gli è mai andato giù. Sui tecnici, alla fine, ha sempre l’ultima parola il presidente: Brocchi, Inzaghi o Bollini farebbero le fortune di Tare…Allenatore.

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