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2015 – Lazio reagisce dopo quasi un anno ed è seconda in classifica

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ROMA – Mostra i denti, questa Lazio. Finalmente reagisce. Questo ruggito, chiedevano i laziali. Questo spirito, invocava Pioli. Quell’urlo che concretizza un coro: “Vola Lazio vola”. Nelle difficoltà si plasma il carattere, si forgia...

redazionecittaceleste

ROMA - Mostra i denti, questa Lazio. Finalmente reagisce. Questo ruggito, chiedevano i laziali. Questo spirito, invocava Pioli. Quell’urlo che concretizza un coro: “Vola Lazio vola”. Nelle difficoltà si plasma il carattere, si forgia la reazione. E così infatti i biancocelesti tornano a vincere in rimonta come non succedeva da quasi 10 mesi: l’ultima volta col Parma al Tardini, il 7 dicembre 2014 (2-1). In questo 2015 gli uomini di Pioli non erano mai riusciti a ribaltare un risultato: o erano passati in vantaggio e avevano vinto, oppure erano svenuti nel sconforto al primo centro subito. Adesso l’immeritato vantaggio veronese diventa la catapulta infernale verso il paradiso dei primi tre punti in trasferta. Che rendono stratosferico l’anno solare.

PRIMO POSTO - La Juve risucchiata nel limbo, la Roma va a singhiozzo. Coi dodici punti in classifica, adesso la Lazio vola dal terzo posto al secondo posto dei punti (54) conquistati in questo 2015. Uno in più dei bianconeri (53), uno in meno della Fiorentina (55). E pensare che su Pioli aleggiavano già gli spettri dell’esonero. Non certo scacciati dalla vittoria col Genoa. Serviva un altro test: col Verona, in trasferta, arriva invece il secondo successo consecutivo. Non succedeva da tredici turni, dopo il record di otto vittorie di seguito.

DIFESA HORROR - E’ il momento di raddrizzare la difesa, unico neo della romantica domenica biancocelesti a Verona. Se son rose fioriranno col rientro di de Vrij, anche lui non proprio lucidissimo nella prima parte della stagione. Ma il trend negativo della retroguardia, a questo punto, potrebbe essere l’unico binario da raddrizzare. Undici gol incassati come nessuno nei primi 5 posti dei campionati europei. Roba da spedire le maglie di Hoedt, Mauricio e Gentiletti subito altrove. Ma - si sa - anche gli ultimi “panni sporchi” si lavano in famiglia. E ora Pioli, risolte le altre magagne, può rimettersi a fare il bucato.