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CURVE VUOTE AL DERBY – Unione dai romanisti ai Laziali: e l’indiscrezione, da semplice voce, sta diventando ogni giorno un’ipotesi sempre più probabile…

Curva Nord
Purtroppo ( alla fine ) la Curva Nord e la Curva Sud, in occasione del prossimo derby tra Lazio e Roma, in programma l’8 novembre, potrebbero davvero rimanere vuote.

redazionecittaceleste

ROMA - Un’indiscrezione che, da semplice voce, sta diventando ogni giorno un’ipotesi sempre più probabile. Purtroppo. La Curva Nord e la Curva Sud, in occasione del prossimo derby tra Lazio e Roma, in programma l’8 novembre, potrebbero davvero rimanere vuote. Niente coreografie, dunque, niente spettacolo, niente sfottò, ma, soprattutto niente tifosi sugli spalti. Per ora sembra che i più convinti siano i sostenitori giallorossi, ma non sono escluse sorprese. Non era mai successa una cosa simile in passato. Il derby della Capitale, da sempre, rappresenta una sfida particolare, che a Roma si vive 365 giorni l’anno, che i tifosi aspettano con ansia ogni stagione. Sarebbe un fatto tanto epocale quanto triste vedere le curve deserte. Ma quando è troppo, forse, bisognerebbe fare un passo indietro e considerate esagerate certe misure. Perché a tutto c’è un limite e ribellarsi alle nuove disposizioni e far sentire la propria voce diventa, adesso, quasi naturale e ovvio.Disertare il derby lascerebbe tutti nello sconforto più totale, ma sarebbe una dimostrazione forte e precisa da parte di entrambe le tifoserie.

In questi giorni se ne sta parlando molto. Prima l’indiscrezione lanciata da ” Il Tempo”, poi i vari siti romanisti e laziali che hanno rilanciato la notizia. Gli ultras - riporta lultimaribattuta.it - per adesso smentiscono e hanno fatto sapere che nulla è stato ancora deciso. Ma la sensazione è che siamo molto vicini alla realizzazione di quella che fino a qualche mese fa era soltanto utopia.

La speranza dei tifosi è che la “minaccia” delle curve vuote in occasione del derby possa servire a cambiare una situazione. Altrimenti non enteranno. Tutto questo clima di tensione (che prima non c’era) rappresenta comunque una sconfitta per tutti. Tifosi, forze dell’ordine, Prefetto e, perché no, anche del calcio.

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