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AMORE IMPOSSIBILE – Keita e Pioli, un sogno infranto

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ROMA - Come riportato dall'edizione odierna de 'Il Corriere dello Sport', dietro la richiesta di andar via di Keita ci sarebbe anche la delusione per il rapporto mai sbocciato con Pioli. Ecco quanto riporta il quotidiano: 'La cessione di Keita...

redazionecittaceleste

ROMA - Come riportato dall'edizione odierna de 'Il Corriere dello Sport', dietro la richiesta di andar via di Keita ci sarebbe anche la delusione per il rapporto mai sbocciato con Pioli. Ecco quanto riporta il quotidiano: 'La cessione di Keita è più che probabile, ha fatto la sua scelta, non vale la pena trattenerlo controvoglia. Ecco perché la Lazio deve cautelarsi. Lotito ha provato a calmare lo spagnolo a Shanghai dopo il match con la Juve e nel giorno successivo. Tutti e due, per uno strano caso del destino, sono rimasti 24 ore in più in Cina, sono rientrati solo ieri sera a Roma. Tra Keita e Pioli non è mai stato amore vero nonostante frasi di circostanza, abbracci e sorrisi scambiati in allenamento. Keita è nervoso da tempo, non ha giocato molto l’anno scorso, non sta giocando adesso. Si sente chiuso dalla concorrenza. Di più, non si sente considerato. Pioli l’anno scorso l’ha bocciato da esterno d’attacco, l’ha adattato da centravanti quando s’è fatto male Djordjevic e occorreva un vice Klose. Keita s’è messo a disposizione, ma ha digerito male le scelte. Ad Auronzo s’era presentato bene, in forma, ha atteso una chance vera, sperava di entrare in Supercoppa, è rimasto confinato in panchina per 90 minuti più recupero. E’ esploso, si è sfogato. Il calcio è strano quanto la vita: Keita è sprofondato nell’incubo dopo aver vissuto un sogno. S’era affacciato in serie A, aveva conquistato spazio e fiducia. Felipe Anderson arrancava, non giocava. E’ cambiato tutto, s’è capovolto il mondo dello spagnolo. Pur di sposare la Lazio aveva lasciato la Spagna e il Barcellona, s’era liberato dai blaugrana. Era lui il campione del futuro, così lo considerava la Lazio. Il suo addio potrà portare soldi, potrà valere una plusvalenza, ma non regalerà gioia. La cessione di un talento di 20 anni non è mai conveniente - conclude il Corriere dello Sport-.'