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NERVI TESI – (Quasi) Rissa Radu-Braafheid? Pioli se necessario farà dei colloqui personalizzati

Felipe
Il tecnico ha intenzione di parlare al gruppo e, se necessario, fare dei colloqui personalizzati, ma senza alcuna pesantezza.

redazionecittaceleste

ROMA - Un po' psicologo, un po' figura paterna, ma anche duro e severo quanto basta. Per ripartire nel migliore dei modi, adesso più che mai, la Lazio confida in Pioli. Ora è tutto nelle sua mani. O quasi. D'altronde - ricorda ilmessaggero.it - è il principale artefice di quanto è avvenuto l'anno scorso. La colonna portante del nuovo progetto, di un calcio, non solo bello a vedersi, ma anche pratico e, perché no, pure vincente, considerata la splendida e sorprendente cavalcata che ha portato al terzo posto. Di quella squadra e di quel gruppo lì se ne sono perse le tracce e sta al tecnico di Parma ritrovare il bandolo della matassa e riportare serenità e un pizzico di quell'umiltà che, forse, si è persa strada facendo. Tutti elementi che un anno fa hanno fatto la differenza.

UNA SBERLA - A parte i big e i giocatori d'esperienza come Biglia, Klose, Candreva o il rientrante Mauri, probabilmente il vero “Lider Maximo” della Lazio è proprio il buon Stefano. Lui, meglio di altri, conosce pregi e difetti di questi ragazzi che, visto l'andamento e il pessimo avvio di stagione, come la dolorosa eliminazione dalla Champions League, andranno nuovamente stimolati. Molti di loro, almeno in campo, danno l'impressione di ciondolare un po' troppo, quasi di trascinarsi. E, paradossalmente, considerata la situazione e il percorso futuro, la batosta di Verona, potrebbe non essere stata del tutto una sciagura. Per via delle assenze a causa delle nazionali ancora non è stata analizzata del tutto. Ed è proprio da quel tracollo che “l'analista” Pioli sta provando a ripartire.

LO PSICOLOGO - Basta vedere come l'allenatore ha lavorato sul terreno di gioco, a partire dal secondo tempo con il Chievo, restando in silenzio per gran parte della partita, lasciar sbollire all'interno dello spogliatoio i suoi giocatori a fine gara senza partecipare, per ricominciare a martellare vecchi e giovani sul campo in questi ultimi giorni. Bastone e carota. Duro anzi durissimo quando nota qualcuno andare troppo molle su semplici esercizi o tiri dalla distanza o incoraggiare gli stessi su un banale scatto. Cose che fa spesso, ma stavolta con un piglio e una decisione maggiore. Forse Radu e Braafheid l'hanno preso troppo alla lettera visto che i due durante il riscaldamento di ieri hanno avuto un acceso diverbio. Ma poi è stato lo stesso Pioli a risolvere la questione. Il tecnico ha intenzione di parlare al gruppo e, se necessario, fare dei colloqui personalizzati, ma senza alcuna pesantezza. D'altronde qualcosa del genere è stato fatto l'anno scorso in un momento fondamentale e tutta la squadra ha recepito, riuscendo a trasmettere la voglia sul campo fino alla vittoria di Napoli.

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