ROMA - stile, il gioco e il ritmo. Lucas Biglia corre verso la Fiorentina ma il suo rientro è ancora in dubbio: oggi, con gli accertamenti in Paideia, si decide di fatto la ripartenza del progetto Pioli. Perché l’argentino, alle prese con i postumi della doppia infrazione al piede rimediata a Genova, è decisamente l’uomo chiave della stagione: non ha sostituti con caratteristiche analoghe e per questo il tecnico ha dovuto temporaneamente congelare la sua idea di calcio per proporre una Lazio certamente più concentrata sui punti che sul gioco.
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Biglia, la Lazio scopre che non può farne a meno
E pensare che fino all’anno scorso Biglia era considerato quasi uno spreco (era costato 10 milioni) mentre adesso il 4-3-3 a ritmo battente, cioè forse l’unico passepartout per aprire una corsa alla Champions, non può farne a meno. Le qualità nella gestione della palla fanno dell’argentino il responsabile del dinamismo e, se vogliamo, pure la prima garanzia difensiva di una squadra che lì dietro continua a ballare: cos’altro è il possesso se non una strategia per evitare che il pallone sia tra i piedi dell’avversario? Il problema è che solo il «Principito» può fare questo tipo di lavoro, il laziale più simile a lui è il baby Murgia che, infatti, è entrato nel giro dei convocati di Pioli. «Lucas mi ha molto sorpreso, è uno dei più bravi”, ha detto il ct dell’Argentina Gerardo «Tata» Martino che non ha potuto convocare Biglia per le amichevoli con Brasile e Hong Kong. Per Firenze, comunque, torneranno disponibili sia Radu che Gonzalez. (Corriere della Sera)
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