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CAOS LAZIO – Candreva diventa un caso

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ROMA - Un punto nelle ultime tre gare, un solo gol segnato contro Empoli, Juventus e Chievo, e soprattutto un’Europa provvisoriamente perduta. La Lazio è in crisi, scivolata in poche settimane dal terzo al settimo posto in classifica,...

redazionecittaceleste

ROMA - Un punto nelle ultime tre gare, un solo gol segnato contro Empoli, Juventus e Chievo, e soprattutto un’Europa provvisoriamente perduta. La Lazio è in crisi, scivolata in poche settimane dal terzo al settimo posto in classifica, ma a poche ore di distanza dalla nuova delusione del Bentegodi (la prima arrivò esattamente un mese fa, lo scorso 30 ottobre, contro il Verona) la notizia in casa biancoceleste è un’altra: sul banco degli imputati è finito il miglior giocatore a disposizione di Stefano Pioli, quel Candreva che appena due mesi fa festeggiava il meritato adeguamento del contratto e sabato sera è stato tolto dal campo dal tecnico, deluso dalla prestazione dell’esterno romano. Può sembrare incredibile, perché anche nelle serate meno fortunate Candreva resta uno dei giocatori più pericolosi della Lazio. Sabato nel primo tempo il ragazzo di Tor de’ Cenci ha sfornato un cross pericoloso (autogol sfiorato da Frey), ha avviato la migliore azione biancoceleste conclusa da Parolo con un tiro impreciso, regalato un altro pallone invitante all’ex centrocampista del Parma e impegnato Bizzarri con un bolide dalla distanza. In pratica, l’intera produzione offensiva della Lazio è transitata, come spesso capita, dai piedi del romano. Anche Pioli lo ha riconosciuto, ma i primi 15 minuti della ripresa e, più in generale, l’atteggiamento di Candreva non sono piaciuti al tecnico, che chiede ancora di più al nazionale azzurro: «Antonio ha iniziato bene – ha osservato Pioli spiegando la sostituzione del romano – ma si stava lentamente spegnendo e alla squadra serviva più brillantezza».

 

Felipe Anderson e poi Keita, per la verità, non hanno fatto meglio di Candreva, ma per il tecnico e per la società il punto non è questo. Dopo aver rinnovato il contratto del romano esattamente un anno fa – adeguando l’ingaggio da circa 900mila euro a 1.2 milioni a stagione – e aver «sopportato» i mal di pancia del calciatore («Sogno la Champions», precisò Candreva dopo l’ottima prestazione nel debutto dell’Italia al Mondiale contro l’Inghilterra), il presidente Lotito chiede, anzi pretende di più dalla propria stella. Non a caso in estate il numero uno biancoceleste ha respinto l’assalto di Juve, Napoli e Atletico Madrid, protagoniste di un pressante corteggiamento al romano. Lotito ha rassicurato Candreva, gli ha promesso una squadra competitiva e a fine estate gli ha nuovamente ritoccato il contratto: il romano guadagnerà 1.8 milioni a stagione (bonus esclusi) fino al 2019, giocatore più ricco della rosa biancoceleste alla pari con Miroslav Klose. Per tutta risposta, Candreva ha cominciato la stagione alla grande: nove assist e due gol nelle prime undici giornate di campionato, una rete segnata e altre due «confezionate» per i compagni nell’agevole debutto in Coppa Italia contro il Bassano. Contro Juventus e Chievo, però, Candreva non è riuscito a essere decisivo. E allora, per la seconda volta in stagione (ma nella prima occasione la Lazio stava già vincendo sul campo del Palermo), Pioli ha deciso di rinunciare alla sua stella. Ufficialmente una scelta tecnica, ma il messaggio trasmesso dal tecnico e dalla società è chiaro: Candreva guadagna da top player e deve rendere da top player, in ogni partita e con continuità. Come risponderà il romano? (Il Tempo)

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