di ALBERTO ABBATE
archivio2014
L’ANALISI – Ritorna il possesso palla sterile: il miglior Biglia è nulla senza Parolo. E senza mezzali questa Lazio precipita
ROMA - E' sembrato la brutta copia di se stesso, oscurato dallo strapotere del centrocampo bianconero. Eppure, anche contro la Juve, Lucas Biglia è stato il migliore. Lo dicono le statistiche: 62 passaggi su 70 riusciti (ovvero l'89%), il top player per occasioni create (seppure pochissime, 3), l'unico biancoceleste a recuperare ben 12 palloni e a effettuare 6 anticipi. Il playmaker argentino insomma, a differenza di un primo sguardo superficiale, abbagliato dalle giocate di un incontrastato Pirlo, non è stato così impreciso. Piuttosto sterile. Perché il 43,7% del possesso palla (11 minuti nell'area avversaria contro i neanche 10 bianconeri in quella biancoceleste) ha prodotto il nulla cosmico. Biglia, lo avevamo già detto, senza mezzali non vola. E' questo il problema.
DISASTRO PAROLO - Questo 4-3-3 è sempre sull'orlo di un equilibrio instabile: viene meno una pedina, è scacco matto nemico. Sabato Lulic s'è massacrato a sbagliare uno stop dietro l'altro per un tempo: top player per falli commessi (ben 8 su 23). Il risveglio tardivo del bosniaco è servito a poco o nulla, con una Lazio che non sa reagire una volta andata sotto. Per novanta minuti poi, è mancato totalmente Parolo. Colui che forse aveva il compito più importante e tosto della serata con la Juve: contrastare Pogba. Duello perso già prima di sguainare le spade. L'ex Parma ha recuperato appena un pallone, senza neanche provarci a far meglio (zero tackle, nessun fallo). Ma c'è di più nella sua prestazione disastrosa: 6 passaggi sbagliati su 30 e tre inutili tiri in porta. Per capire il confronto impari: Pogba, 3 conclusioni, un incrocio e due gol. Tradotto: 3 a 0. Uno scarto di reti che (brutto presagio) la Lazio non subiva all'Olimpico dal 15 marzo 2009 col Chievo. Pioli è avvisato per Verona: senza mezzali, questa Lazio precipita.
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