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L’ALBA DEL GIORNO DOPO – Cara Lazio, che bellezza…

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Sotto il diluvio all’Olimpico ci pensa Matri Debutto e grande doppietta: l’Udinese ko

redazionecittaceleste

ROMA - Il calcio è semplice. Per trovare i gol servono un centravanti in grado di occupare l’area di rigore e ali che sappiano creare la superiorità nell’uno contro uno per mettere la palla in mezzo. La Lazio non ha avuto un centravanti per tutta l’estate e spesso, soprattutto in casa, non sfrutta come dovrebbe i suoi esterni offensivi, tra i migliori del campionato. Quando Pioli, dopo quasi un’ora di partita bloccata, ha deciso di inserire Matri, piazzando Keita e Felipe Anderson sulle corsie esterne, ha schienato l’Udinese con due gol nel cuore della ripresa e ha allontanato la crisi, cominciando a riconquistare l’Olimpico, attraversato dai malumori e vicino alla contestazione. Ha deciso una doppietta del centravanti arrivato in prestito (con diritto di riscatto) dal Milan all’ultimo giorno di mercato, acquisto tardivo ma indovinato, perché completa una buonissima squadra, piena di qualità e tuttora decimata dagli infortuni. Peccato per la Champions - scrive il Corriere dello Sport - ma se il gruppo ritroverà l’entusiasmo perduto potrà ancora regalarsi una stagione esaltante. Male l’Udinese. Ha accettato troppo tardi, e in modo incomprensibile, la sfida sul piano del gioco, diventando pericolosa un attimo prima che la Lazio sbloccasse il risultato.

PIOGGIA. Il diluvio ha condizionato e reso complicata la partita della Lazio, costretta in avvio ad alzare la palla per trovare profondità. L’Udinese era arroccata dietro, Colantuono ne aveva piazzati cinque in difesa affidandosi agli scatti dell’iracheno Adnan a sinistra e alle sgroppate di Zapata per ripartire. Il colombiano faceva reparto da solo con Thereau, più mediano che seconda punta, dedito a contrastare Cataldi, l’unico dei centrocampisti di Pioli con il piede buono per trovare il lancio. Spazi chiusi, anche perché la Lazio è abituata a mettere pressione dalla linea di centrocampo in su cercando l’ampiezza con Basta e Radu. I due terzini sbattevano sul muro. Candreva non era quasi mai nella posizione giusta per creare superiorità e allora ha cercato la soluzione con il tiro da fuori. Pioli ha confermato Keita centravanti e lo spagnolo non ha tradito, ma spesso era costretto a cercare il pallone sulle corsie esterne. Ha creato l’occasione più nitida, sul finire del primo tempo, appena l’Udinese gli ha concesso lo spazio per attaccare con la palla al piede. Un contropiede concluso con l’assist per Candreva. L’azzurro, da posizione defilata, ha angolato troppo il suo diagonale. I friulani hanno creato quasi niente. Dietro l’olandese Hoedt, al debutto, reggeva e solo una volta si è fatto sorprendere in velocità (il suo punto debole) da Zapata. Mauricio lo aiutava nelle coperture, combattendo colpo su colpo. La Lazio teneva palla, ma non riusciva ad alzare i ritmi, davanti mancava il movimento richiesto da Pioli. Troppo statico Mauri, preso in consegna da Iturra. A sinistra Edenilson non concedeva campo a Lulic.

DOPPIETTA. La Lazio ha avuto pazienza e un briciolo di buona sorte nel momento decisivo. L’Udinese è rientrata dopo l’intervallo con molta più intraprendenza. Due occasioni divorate da Adnan (tiro alto) e Thereau (tocco debole) per passare in vantaggio. Pioli ha svoltato con il doppio cambio. Dentro Matri e Felipe per Lulic e Candreva, che non aveva affatto demeritato. Forse era più logico sostituire Mauri, il capitano appena reintegrato, eppure il tecnico ha avuto ragione. Keita a sinistra si è scatenato. Ha innescato Felipe, dribbling e cross del brasiliano, corretto in rete da Matri con la deviazione ulteriore di Piris. Doppia prodezza di Marchetti su Kone, poi il raddoppio con un altro gol da vero centravanti. Percussione e botta di Keita, respinta di Karnezis, stop sbagliato di Kone, pallone artigliato con il destro e girata di sinistro in rete di Matri, subito in trionfo sotto la Nord. Meglio tardi che mai. La Lazio ha il suo nuovo bomber.