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L’ALBA DEL GIORNO DOPO – Che Lazio: domina in 10 e agguanta il primato!

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Espulso subito Mauricio: la squadra di Pioli si scatena con Matri, Felipe e Candreva. La qualificazione è vicina

redazionecittaceleste

ROMA - E’ la settima vittoria stagionale all’Olimpico per la Lazio in altrettante partite. Questa vale il primato nel girone di Europa League e un bel passo avanti verso la qualificazione. Pioli in casa sa solo vincere e ieri la sua squadra ha compiuto una grande impresa: tre gol ai norvegesi del Rosenborg giocando quasi per novanta minuti in inferiorità numerica. Non è bastata la sciocchezza di Mauricio per fermare la Lazio, incontenibile per qualità e classe a cui è stata abbinata una disciplina tattica che in questo torneo fa la differenza. Si è difesa bene e con ordine la squadra biancoceleste, ha avuto la capacità di soffrire e la forza per colpire in contropiede, costruendo con pazienza una vittoria pesantissima.

ROSSO. La partita s’era messa subito male, i segnali raccolti nella doppia occasione fallita in avvio. Angolo di Candreva, colpo di testa di Hoedt respinto dal palo, destro di Mauri e traversa. Il disatro - ricorda il Corriere dello Sport - lo ha combinato Mauricio. Pallone bucato e un comodo stop si è trasformato in una sciagura: nel tentativo di allungare verso Berisha, il brasiliano ha colpito le caviglie di Skjelvik, lanciato a rete. Il norvegese è finito a terra, chiara occasione da gol, inevitabile l’espulsione. E’ il terzo cartellino rosso per Mauricio in 9 presenze stagionali, il quarto in 28 gare con la Lazio. Più che episodi, danni frequenti.IN DIECI. Pioli ci ha pensato qualche minuto e poi ha inserito Gentiletti sostituendo Onazi e non Mauri, arretrato sulla mediana con Cataldi. Il tecnico ha puntato sull’esperienza e non ha avuto cattive risposte sul piano del combattimento, confortato dalle statistiche di fine primo tempo: la Lazio vincente nel 64% dei duelli rispetto ai norvegesi. La squadra biancoceleste soffriva, soprattutto sulle corsie esterne, ma il Rosenborg dietro concedeva ed è stato bravissimo Candreva a sfruttare una delle poche ripartenze a disposizione. Ha puntato la difesa e ha letto il movimento di Matri, abilissimo a scattare in profondità. Con un tocco, l’azzurro ha messo fuori causa sei giocatori del Rosenborg. L’attaccante arrivato dal Milan si è trovato davanti al portiere e lo ha fulminato di destro in corsa. Uno dei suoi tipici gol.

DOPPIO PALO. Il Rosenborg si è messo a palleggiare e ha accentuato la pressione, dando ampiezza alla manovra: 10 cross sono piovuti nell’area della Lazio, Hoedt e Konko erano spesso in difficoltà e incapaci di arginare gli inserimenti di Skjelvik, che ha colpito il palo due minuti dopo il gol di Matri. E poi è stato Soderlund a spizzare il pallone di testa, sfiorato da Berisha e respinto dal palo: 10 tiri dei norvegesi, ma solo due nello specchio. La Lazio si chiudeva e ripartiva, puntando sugli scatti di Felipe e Candreva.

DOPPIO RIGORE. Il meglio la Lazio lo ha dato a inizio ripresa, quando aveva ancora energie. La pressione di Cataldi ha indotto Eyjolfsson all’errore, Mauri ha intercettato e rilanciato in profondità, assist di Matri e destro nell’angolo di Felipe. Con il doppio vantaggio, la Lazio si è guardata troppo allo specchio, ha perso cattiveria permettendo al Rosenborg di rientrare in partita. Contropiede sprecato per eccesso di narcisismo. L’ingresso di Mikkelsen ha dato altro sprint a sinistra e creato le sovrapposizioni per Skjelvik. Cross a scavalcare tutti, Soderlund è saltato in testa a Gentiletti e ha schiacciato in rete, rimettendo in discussione il risultato. Subito dopo il centravantone norvegese ha fallito di testa il gol del possibile pareggio. Sofferenza pura. La Lazio, però, ha trovato la ripartenza giusta per chiudere il conto. Imbucata di Matri, contatto tra De Lanlay e Radu, rigore. La respinta di Hansen è finita di nuovo sul destro di Candreva che ha infilato in rete con un tap in. L’ultimo sussulto a tempo quasi scaduto con il rigore fischiato per la spinta di Konko su Konradsen. Berisha s’è superato: guizzo pazzesco sulla bomba di Soderlund nell’angolo e Olimpico in festa.

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