ROMA - Eurobomber. Superata sua maestà Signori pure dal dischetto. Non si ferma più, Ciro. Spara. Ed è sempre più cecchino. Alla faccia degli scettici, anche in Champions. Se qualcuno voleva la controprova nel maggior torneo europeo, Immobile mette subito un altro sigillo. Anzi, chissà cosa sarebbe stato se la Uefa – causa dubbio Covid – non lo avesse bloccato per un doppio turno. A Dortmund avrebbe potuto rimpolpare ben due volte il bottino, Burki glielo ha negato al volo e all’angolino. Ciò nonostante lo score dell’attaccante napoletano rimane galattico: ha già timbrato il cartellino quattro volte in Champions, un gol ogni 63 minuti, praticamente ogni ora di gioco. Haaland sarà pure il futuro, ma il presente incorona re Ciro. Bucato l’ex Borussia all’andata e al ritorno, doppietta allo Zenit, aspettando il prossimo centro col Bruges, che potrebbe valere lo storico traguardo degli ottavi, vent’anni dopo. Immobile raggiunge quota 8 reti in totale (su 12 gare giocate) intanto nella competizione più importante: ogni 90’ si conta un suo centro. Insomma questo Ciro si conferma assolutamente la Scarpa d’oro, anche per chi voleva vederlo su un più alto palcoscenico. Nessuna differenza con l’Europa League per chi, il gol, ce l’ha nel sangue da quando è nato. E con la voglia e la massima dedizione è persino migliorato oltre ogni limite tecnico originario: «Quando arrivò alla Juve, stoppava a fatica il pallone», scherza l’ex capitano bianconero Del Piero, al posto del quale entrò per la prima volta in campo Ciro.
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Immobile ha bisogno di riposo, ma può rinunciarci la Lazio?
Oggi Inzaghi deciderà se farlo partire dalla panchina a Cesena
SCALATA
Alla Lazio è diventato uomo, ora è fenomeno. A fine campionato potrebbe già essere mito assoluto. Sono 9 i gol messi a segno in stagione in 10 presenze, 5 in campionato e 4 in Champions. Negli ultimi 7 incontri disputati il suo ruolino è da giocatore inarrestabile: 8 centri e 2 assist. E’ ripartito con un ritmo vertiginoso, è arrivato a quota 134 con la maglia della Lazio, gli mancano sedici gol per agganciare Piola (149) nella classifica dei marcatori biancocelesti di ogni secolo. Domani avrebbe bisogno di riposo: da quando è risultato finalmente negativo dopo 16 giorni di isolamento e calvario, Immobile è tornato in campo con un solo allenamento e non è mai più uscito. Inzaghi ha sfruttato la rabbia e voglia di riscatto. Ci penserà a tenerlo fuori, non può mai rinunciare a Ciro.
RIMONTE
Calamita del gol e trascinatore di gruppo. Anche a Dortmund più di un altro indizio. Nel secondo tempo si sveglia Immobile e la Lazio diventa arrembante, devastante. Non è una coincidenza, è il carattere biancoceleste. Mai mollare. Così i ragazzi d’Inzaghi stanno continuando a sorprendere e a ribaltare le partite. Tra l’altro domani, dopo lo smacco in campionato contro l’Udinese, affronteranno a Cesena uno Spezia che ha perso 6 punti nel passaggio dal primo al secondo tempo: da 16 a 10 (peggio solo il Torino con un -11). La Lazio, al contrario, ne ha guadagnati 7 nelle riprese: da 7 a 14 (meglio solo il Sassuolo con un +8). Diventano 16 se si considerano nel computo anche le gare europee contro Zenit e Borussia dell’altro ieri. Immobile ingaggia un duello con Burki, ma i subentrati Lazzari e Pereira sembrano indemoniati, contagiati. La grinta e la forza d’Immobile si trasmettono per osmosi. E intanto, parlando del mercato della Lazio, arrivano grosse indiscrezioni: "9 trattative possibili a gennaio!" >>> LEGGI SUBITO LA NOTIZIA
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