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Atalanta-Lazio: Luis Alberto, Gomez o Immobile, chi paga la cena?

Lo spagnolo e l'argentino hanno fatto una scommessa sugli assist a Ibiza. Ciro l'ha promessa per la scarpa d'oro alla squadra

redazionecittaceleste

ROMA - La cena è servita: chi la paga? Luis Alberto o il Papu Gomez, Immobile o Zapata? Atalanta-Lazio può costare tanto alla ripresa. Menù di assist e gol, prendete un digestivo a fine serata. Perché servono le portate, i migliori attacchi della serie A, fantasisti pronti a sfornare il passaggio vincente o una splendida giocata. Sarà una grande abbuffata. Anche se in realtà solo un assaggio di qualcosa che forse ad agosto si consumerà. La Lazio spera di sbranarsi uno scudetto 20 anni dopo l’ultima volta, l’Atalanta vuole confermarsi bestia nera in campionato e sopratutto asciugare le lacrime di un’intera città. Luis Alberto ha messo il like alla missione annunciata da Gomez su Instagram, anche se fra i due vige una scommessa. Lo spagnolo e l’argentino si sono conosciuti appena un’estate fa, sono diventati grandi amici in vacanza. Lì si sono lanciati il guanto per quest’annata: chi avrebbe collezionato più assist avrebbe pagato ad agosto la cena per tutti a Ibiza. Con 12 assist il Mago corre spedito verso la meta, al momento rimane il re d’Italia, ma il Papu ha dimostrato subito di non aver perso la speranza. Così, pronti via, nel recupero contro il Sassuolo, ecco il filtrante per iniziare la rimonta: ha superato Pellegrini (8) della Roma, il capitano orobico sale a quota 9 al secondo posto in classifica. Gli mancano appena tre assist per raggiungere Luis Alberto, vuole provarci già domani sera. Il numero 10 biancoceleste, affaticato, si è rimesso in piedi pur di non alzare bandiera bianca.

MEDIA

Prende la mira da sabato, Immobile, sull’Atalanta. Fu lui (insieme a Correa) a riacciuffare il pari all’andata. E ora ha un’ulteriore motivazione per riprendere la mitraglia. Innanzitutto deve sigillare la prima posizione da capocannoniere della Serie A, anche se Cristiano Ronaldo lo insegue a 6 reti di distanza. Ciro piuttosto deve segnare per riprendersi la vetta della Scarpa d’oro in Europa. Lewandoski lo ha superato di sei centri (33) in Bundesliga, Werner e Halland sono col fiato sul collo ora. Il bomber partenopeo però ha 12 giornate per sbaragliare la concorrenza, un gioco da ragazzi a vedere la sua media. Ventissette gol in 26 presenze e pure un bel presagio alla prima: fa sempre centro al debutto dall’anno del suo arrivo alla Lazio, nel 2016. Ironia del destino, una statistica battezzata proprio contro l’Atalanta. Poco importa che gli orobici stavolta possano contare su Zapata, che ha quasi la sua stessa vena (rimpolpato subito il bottino con 13 reti in 16 apparizioni) realizzativa. Guai, Dusan, a oscurargli la scena.

PREMIO

Anche Immobile ha prenotato una cena, lui l’ha promessa alla squadra. Luis Alberto e i compagni lo aiuteranno ad offrirla. Dopo averla sfiorata, Ciro vuole vincere la scarpa d’oro stavolta. E festeggiare in un sol colpo pure il primo scudetto della sua carriera. Doppio colpo e Lazio a vita. Altro che offerte dall’Inghilterra o dalla Cina, il bomber partenopeo ormai si sente a casa. Lotito è pronto ad adeguargli (sino al 2025) il contratto ancora una volta, anche perché Ciro lo ha aiutato a convincere il gruppo a trovare l’accordo sul taglio (un mese e aprile nel prossimo bilancio) degli stipendi ormai un mese fa. E’ diventato lui il punto di raccordo fra squadra e società. E’ lui a dover mettere lo scudetto (e il premio da 400mila euro a testa) in porta.

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