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Atzori: “Acerbi ha raggiunto il suo sogno. È un esempio di vita”

Ecco le bellissime parole su Francesco Acerbi del suo ex allenatore ai tempi della Reggina

redazionecittaceleste

ROMA - Tra i tanti club nei quali ha giocato Francesco Acerbi durante la sua lunga gavetta per arrivare dov'è ora vi è stata la Reggina. Lì, nel profondo sud d'Italia, ad allenarlo c'era Gianluca Atzori. Quest'ultimo ha rilasciato delle dichiarazioni al miele per l'attuale difensore della Lazio.

Ecco come si è espresso il tecnico dell'Imolese a Stettoweb.com: "Ai tempi della Reggina Ho parlato subito con lui e mi ha confidato che il suo sogno era arrivare a giocare in Serie A e in Nazionale. Ancora ricordo quel viaggio e quando ci vediamo glielo dico sempre con il sorriso. Aveva tutte le qualità per realizzare il suo desiderio, doveva volerlo lui. E se ora è diventato un grande giocatore tutti i meriti sono suoi: è stato duro e caparbio nel superare mille difficoltà".

E continua: "Sono contento per lui, sappiamo che il percorso che ha dovuto affrontare per arrivare ai vertici del calcio nazionale è stato difficile, peggio di scalare una montagna. Ha dovuto affrontare la malattia, la morte del padre, ostacoli enormi per un ragazzo della sua età. Sono felice che ce l’abbia fatta perché è la dimostrazione di quanto la tenacia e la volontà ti premino sempre. Lui è stato fantastico, gli faccio i complimenti più sentiti perché è un esempio da portare avanti. I principi che ha Francesco sono la forza di un uomo: viene da una famiglia straordinaria, che ho conosciuto, la sua base in termini di valori era molto forte".

"Quell'anno alla Reggina lo vedevi subito che il ragazzo era maturo, molto di più rispetto all'età che aveva, appena 22enne. Poi ha fatto il grande salto, è andato incontro a delle difficoltà, ma ha avuto la fortuna di capitare a Sassuolo. Lì è riuscito a realizzarsi. Si è trovato nell’ambiente ideale per un calciatore, così ha conquistato serenità e consapevolezza della sua forza grazie a una società forte come quella del presidente Squinzi e a un allenatore come Di Francesco, che sa lavorare molto bene sui giovani e che gli ha fatto ricevere la stima dei compagni. È stato un percorso fondamentale per lui dopo le batoste di Milan e Chievo che lo avevano destabilizzato".