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Avv. Mignogna: “La Serie A segue gli esempi di Germania e Inghilterra”

Questa l'opinione del noto legale di fede laziale

redazionecittaceleste

ROMA - Il Comitato Consumatori Lazio, capitanato dall’avv. Gian Luca Mignogna, ha creato una petizione per spingere il governo a dare l’ok per la ripresa della stagione calcistica. In un intervento radiofonico a Radiosei, l’avvocato ha fatto il punto sulle linee guida da seguire per favorire la ripresa:

“La petizione? Il messaggio serve a sensibilizzare le persone, i tifosi, gli addetti ai lavori su una tematica che presenta tanti aspetti: da quello sportivo, economico fino a quello fiscale. Il testo della petizione è molto articolato, ma è stato fatto con una certa professionalità. Se raggiungessimo dei numeri più consistenti, potremo fare più pressione. È importante che il calcio riparta, ci sono posti di lavoro in ballo. Si rischia di creare un gap tra i club italiani ed europei. Perché in Germania, Inghilterra o Spagna sono riusciti a convergere su un protocollo per ripartire, mentre qui non accade?”.

“I paletti che stanno imponendo impediscono la ripartenza del campionato, e rischiano di far fermare di nuovo la stagione una volta iniziata. Se basta un calciatore positivo per mandare in quarantena un’intera squadra, tutto sarebbe sempre in bilico. Non ho antipatia verso Spadafora, che ritengo un bravo professionista, però non è molto addentrato nelle questioni calcistiche. Non si spiega altrimenti un approccio del genere a questo mondo”.

“Mi aspetto che la Federazione riesca a fornire i nominativi delle squadre qualificate alle coppe europee della prossima stagione. Guardando la classifica attuale si capisce benissimo quali sono i club che devono andare in Europa. In Germania hanno già capito che ricominciando per primi, anche dal punto di vista dei diritti televisivi, riusciranno a creare un business che noi non riusciremo a mettere in piedi. Ci sono regioni in Italia che hanno un contagio molto basso, si potrebbe anche pensare di giocare in quelle zone. Perché questo non è stato preso in considerazione? Potrebbe essere una soluzione valida, delocalizzare il calcio per garantire più sicurezza”.

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