ROMA - E' arrivata la risposta di Claudio Lotito. Il presidente della Lazio è rimasto coivolto nello scandalo delle multe cancellate nella capitale.
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Caso multe cancellate, Lotito: “Agito regolarmente. Risolverò l’equivoco coi pm”
Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, si difende sul caso delle multe cancellate che lo vede protagonista
Attraverso delle dichiarazioni rilasciate per Il Messaggero, il patron biancoceleste si è giustificato circa le accuse ricevute, aggiungendo anche che i fatti risalgono al 2009, quando viaggiava sotto scorta. Ecco le sue parole: "Usavo la mia macchina, per fare risparmiare soldi allo Stato. Le mie auto erano conosciute alla Polizia, alla Questura, lo sapevano tutti, ci sono i documenti. Alcune sono anche blindate. Una addirittura è stata comprata direttamente dal sottoscritto. Dovevo avere due auto e quattro uomini nella scorta. Abbiamo comprato queste macchine intestate alle mie società e le guidava un poliziotto. Però questo prendeva le multe, magari per le Ztl. Ma la cancellazione era regolare, ci sono pure i documenti ufficiali del reparto scorte".
E aggiunge: "E poi era nel periodo di massima allerta per la mia sicurezza, pensa che alla radio dicevano a volte le targhe della mia macchina quando passavo, quindi la dovevo cambiare in continuazione, perché veniva identificata. Ma per te è verosimile che possa andare in Comune a farmi levare le multe? Con quello che verso allo Stato ogni anno, con i 6 milioni che pago ogni volta al Fisco, addirittura in anticipo. Secondo te io vado a farmi levare la multa dopo 5 anni? Risolverò questo equivoco con i pm. Io i processi li faccio nelle sedi competenti".
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