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Col Napoli bis per Caicedo titolare: è il quinto tenore

Lazio: Caicedo è l'uomo del recupero

Correa non verrà rischiato, ci sarà di nuovo Felipao al fianco d'Immobile come a Brescia

redazionecittaceleste

ROMA - Non forzate il rientro di Correa in gruppo. Nessun problema, c'è Caicedo. Il quinto tenore si scalda per far coppia con Immobile di nuovo. A Brescia il tandem ha funzionato: Felipao al 43' si è conquistato il calcio di rigore e Ciro lo ha trasformato. Quindi nel primo minuto di recupero la sponda perfetta per il bomber partenopeo e il suo raddoppio. L'ecuadoregno non fa più solo un lavoro oscuro, è sotto gli occhi di tutti quanto sia diventato decisivo. Per questo Inzaghi non trema in vista del Napoli nel caso in cui Correa dovesse continuare ad essere tormentato dal suo affaticamento. Joaquin ieri è rimasto ancora a riposo, non ha effettuato nessun provino, ma lo staff medico è convinto che possa essere a disposizione almeno per la panchina domani pomeriggio. Non c'è troppa ansia per il polpaccio dell'argentino, Inzaghi non vuole fargli correre alcun rischio. Specialmente adesso che si ritrova fra le mani questo Caicedo. Lui è l'emblema della cattiveria e del cinismo biancoceleste persino oltre il novantesimo. Gattuso ha già detto ai suoi di stare attenti pure ai frangenti finali del recupero. Non possono più essere frutto del caso, i numeri di questa Lazio: 12 punti con le reti realizzate nell’ultimo quarto d’ora di gioco, almeno tre in più rispetto a qualsiasi altra squadra in questo campionato. Sei di queste segnate nel recupero: due da Immobile contro Brescia e Atalanta, uno da Luis Alberto contro il Cagliari, e tre proprio da Caicedo contro Sassuolo, Juventus e in Sardegna. La Pantera vanta un ulteriore record personale: ha messo lo zampino in tre degli ultimi cinque gol realizzati in campionato oltre il 90’ con due reti e un assist letale.

AMORE

E' l'uomo dell'ultimo minuto. Forse per questo qualcuno l'ha ribattezzata zona Caicedo. Sia che giochi titolare o da subentrato, il suo graffio è diventato un marchio. Già l'anno scorso aveva riconquistato il pubblico, quest'anno è un autentico beniamino. E pensare che poteva andare via a giugno, ora è uno degli assoluti protagonisti della cavalcata Champions. La Lazio gli è entrata dentro, come dimostrano pure le suo parole d'amore al compleanno: «Voglio fare gli auguri a una società in cui sono molto orgoglioso di essere. Sono felice di far parte della storia di questa squadra e di poterne festeggiare l'anniversario. A Roma sto imparando tanto. Ora dobbiamo continuare così in campionato, la strada è lunga e dobbiamo rendere i nostri tifosi sempre più felici. Ho girato tante società e città, ma il rapporto tra staff, giocatori e dirigenti che ho trovato qui, non l'avevo mai visto da nessun'altra parte. Lo dice anche Lotito, siamo una famiglia. Ci siamo l'uno per l'altro e questa è l'arma in più di questa squadra».

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