ROMA - Più difficile nel post lockdown la gestione di uno spogliatoio che sembrava granitico. La crisi economica scatenata dalla pandemia mondiale ha costretto anche la Lazio a chiudere il pozzo. Il taglio di due mesi di stipendio non è stato preso bene da più di un elemento del gruppo e qualcuno è uscito allo scoperto. Anche perché nell’accordo che era stato stretto in un primo momento prevedeva il taglio di una sola mensilità. E così in principio Acerbi parlando del rinnovo del contratto e poi Luis Alberto con parole al vetriolo in occasione della presentazione del nuovo aereo hanno fatto polemica. Il caso dello spagnolo, utilizzato poi a Crotone contro la volontà di Lotito, ha portato il dt Peruzzi alle dimissioni poi rientrate dopo un nuovo confronto con il presidente. Ma la squadra è piena di focolai pronti a esplodere al momento giusto: dopo l’esclusione a San Siro, tocca a Caicedo, furioso per la mancanza di rispetto dettata a Inzaghi dall’alto. Oltretutto l’ecuadoregno, rimasto sempre in silenzio, adesso comincia a fare paragoni con chi, a differenza sua, ha parlato troppo e neanche ha pagato la multa che avrebbe dovuto. un clima che non ha certo giovato alla squadra che aveva compensato il gap tecnico con le altre soprattutto con la compattezza del gruppo. E intanto, parlando del mercato della Lazio, arrivano grosse indiscrezioni: >>> "9 trattative possibili a gennaio!"<<<
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Crisi Lazio, quattro casi in quattro mesi nello spogliatoio
L'unione del gruppo era la forza della formazione biancoceleste, adesso ci sono tanti focolai sparsi: da Acerbi a Luis Alberto, passando per Peruzzi e Caicedo
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