ROMA - E' tornato immenso, è un mago. E adesso torna più utile che mai nel momento nel bisogno. Anzi, torna proprio all'antico. Sulla trequarti per sopperire a più di un infortunio. Con i ko di Correa e il probabile forfait di Caicedo, Inzaghi è pronto a rilanciare lo spagnolo col Celtic più avanzato. Non si fida a rischiare ancora Adekanye dal primo minuto.
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E ora il mago Luis può tornare sulla trequarti
Con i ko di Correa e il probabile forfait di Caicedo, Inzaghi è pronto a rilanciare lo spagnolo più avanzato in Europa. Non si fida di Adekanye ancora
Immobile dovrà stringere i denti dopodomani, Luis Alberto lo supporterà più vicino sulla trequarti. Al momento sono questi i piani più probabili. Toccherà ai due campioni fare gli straordinari. Lo spagnolo sarà al fianco di Ciro contro il Celtic, sono previsti altri assist fatati. Nelle ultime giornate il numero 10 ha superato se stesso nei colpi. Ha preso la bacchetta magica e ha ricominciato a inventare: un tocco strepitoso contro il Torino, un altro contro il Milan. Tutto in quattro giorni. È così – anche così – che la Lazio vola. In campionato gli assist di Luis Alberto sono già sette, un’enormità se si considera che le partite sono state appena undici. Non a caso nessuno in serie A ha fatto meglio di lui (lo segue Kulusevski del Parma a cinque) e anche nei principali tornei europei soltanto De Bruyne, funambolo del Manchester City, lo sopravanza con 9. Un numero straordinario anche in confronto a quanto lo spagnolo aveva fatto nelle ultime due stagioni, quelle della sua affermazione in biancoceleste: 9 assist due anni fa,6 l’anno scorso. Questo secondo i dati ufficiali della Lega, perché poi ci sono anche conteggi diversi che gli attribuiscono cifre superiori
perché basati su criteri differenti (contano, ad esempio, i calci d’angolo). Dettagli, comunque: che il Mago abbia ripreso a dispensare incantesimi lo dice il campo prima ancora di quanto non facciano questi numeri pazzeschi. Quando Luis Alberto sta bene, è entusiasmante. Non solo per le occasioni da gol che crea (a San Siro, ad esempio, ha propiziato pure la traversa di Immobile con un tocco geniale), ma anche per la qualità che mette in ogni giocata. Nella gestione della manovra, nella creazione della superiorità numerica, nell’accelerazione palla al piede, lo spagnolo è fondamentale per Inzaghi. Ed è anche uno spettacolo per chi lo osserva. Se ne sono accorti pure in Spagna, non a caso gli hanno aperto di nuovo le porte della nazionale e ora tra i suoi obiettivi ce ne sono due speciali: la qualificazione alla prossima Champions con la Lazio e la partecipazione all’Europeo con la sua rappresentativa. Luis Alberto nella scorsa stagione ha avuto un periodo arido: poche magie, nessun assist, molti dubbi. Problemi di carattere. Inzaghi, che lo ha capito e ne conosce la sensibilità, ha cercato in ogni modo di proteggerlo. Lo spagnolo si è riscattato, almeno un po’, nella seconda parte del campionato, ma ha trascorso l’estate flirtando con il Siviglia, la squadra della sua terra. Sono state le telefonate dell’allenatore a restituirgli serenità e a convincerlo che questo sarebbe stato l’anno del rilancio in grande stile, ma nella Lazio e non in Andalusia. È quello che sta succedendo: una magia dopo l’altra, il mago incanta l’Italia e la Spagna. Lo farà anche con il Celtic, tra due giorni, nella sfida che vale una bella fetta di qualificazione in Europa League. Dove guarda caso è già stato decisivo in appena 37' disputati contro il Rennes: un suo assist ha ribaltato la partita.
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