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ESCLUSIVA – DS Montecchio: “Lazzari è rimasto umile, qui tifiamo ancora per lui. Dopo gli Allievi lo mandammo subito in prima squadra…”

Manuel Lazzari, terzino della Spal

Manuel Lazzarri è cresciuto calcisticamente nel Montecchio, abbiamo parlato di lui con l'attuale direttore sportivo del club veneto

redazionecittaceleste

Di Giovanni Manco

ROMA - Ogni giorno Manuel Lazzari pare un po' più vicino alla Lazio. Ma chi è Lazzari? Lo conosciamo come uno degli esterni più sulla scena del nostro campionato, ma da dove viene? E come è arrivato ad essere - come è oggi - tra i migliori nel suo ruolo? Per capirlo siamo andati lontano, molto lontano, fino ai tempi in cui il giocatore militava tra le fila del Montecchio.

Masiero Nicola, direttore sportivo del Montecchio Cluc (club dell'Eccellenza veneta) ci ha raccontato qualcosa in più su Lazzari: "Arriva a Montecchio dopo 4 anni di giovanili nel Vicenza, a 16 anni. Approda agli Allievi regionali dove vince il titolo. L'anno successivo salta la Juniores e vola direttamente in prima squadra, in Serie D. Giocava esterno con molta rapidità e spirito di sacrificio, una corsa intensa a continua sulla fascia pur non essendo prestante fisicamente. Romano Aleardi, allora ed attuale presidente, gli ha dato fiducia lanciandolo direttamente in prima squadra. Fiducia ricambiata, qui al Montecchio la prerogativa è puntare e lanciare i giovani. Cosa che abbiamo fatto con Lazzarri ma anche con Christian Maggio (ex Napoli, ndr) o con il portiere Alfonso che quest'anno ha vinto il campionato di Serie B con il Brescia".

Ancora su Lazzarri: "Un motorino della fascia, ragazzo umile e serio. Copre le due fasi con una naturalezza incredibile, cosa che ci ha fatto innamorare di lui fino al punto di fargli saltare la Juniores. Scoperta? Già dopo la vittoria del titolo regionale ci siamo accorti di questo 'ragazzino' che aveva delle doti incredibili, spiccava rispetto agli altri nonostante un fisico gracilino. Noi, che siamo sempre attenti su queste cose, lo abbiamo valorizzato immediatamente e mandato in ritiro con la squadra".

Il suo carattere: "Uno stantuffo della fascia ma non solo. Serietà, lavoro, una persona che non si lamenta mai e che non si è montata la testa nel corso degli anni. Viene da una famiglia positiva. Si fa volere bene da tutti e qui a Montecchio lo sappiamo benissimo. Sono felicissimo per lui, è del mio stesso paese e qui si parla sempre di lui e della sua umiltà. Il rapporto con la terra? Lo seguiamo tutti, non potrebbe essere da meno visto che si è fatto volere sempre bene. Non è uno di quelli che arriva col macchinone, anzi. È un ragazzo che merita. Contatti? Lo abbiamo cercato perché a breve partiranno i camping estivi e vogliamo invitarlo per farlo conoscere ai piccolini, ancora non so dire se verrà, ma è possibile".

Sulla Lazio: "Lo vedo benissimo, verrebbe allenato da uno dei migliori allenatori in Italia. Potrebbe giocare anche in squadre ancora più blasonate, ma alla Lazio ci starebbe benissimo per caratteristiche".