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ESCLUSIVA – Ex arbitro De Marco: “Campionato? Mettiamo avanti la salute”

Ai microfoni di Citaceleste.it è intervenuto - in esclusiva - Andrea De Marco, ex arbitro di calcio e attuale opinionista.

redazionecittaceleste

ROMA - Ai microfoni di Citaceleste.it è intervenuto - in esclusiva - Andrea De Marco, ex arbitro di calcio e attuale opinionista. Con lui, che ringraziamo per il tempo concessoci, esaminiamo i problemi di attualità e il vuoto normativo in caso di sospensione del campionato.

Le ultime restrizioni non prevedono sospensione delle attività professionistiche. Che ne pensi?

"Io credo che questo virus sia un problema nazionale, e che si debba cercare di fare attenzione. Allenarsi penso che in questo momento non sia necessario ma capisco che gli atleti professionisti vogliano mantenere una certa condizione fisica. Probabilmente ricominceranno ad allenarsi ma spero mettendo avanti la salute pubblica.  Non credo che, almeno per ora, ci si possa allenare in gruppo.

C'è un vuoto normativo. Se non dovesse riprendere il campionato sarà difficile stabilire cosa fare...

"Bisogna uscire da questo momento di difficoltà. Il problema minore è il campionato. Se fosse posticipato, credo che alla fine tutti sarebbero d’accordo: ora occorre solo rispettare le regole.

Il numero di contagi sale di pari passo con il numero di denunce. Perchè le persone disattendono il decreto?

"Io credo che all'inizio, il problema sia stato sottovalutato da tutti.  Adesso gli italiani si sono resi conto della gravità della cosa.  Oggi ci si è resi conto di quanti errori sono stati fatti. Perchè ogni giorno si fa la spesa? La gente ha difficoltà a stare a casa e lo comprendo, ma bisogna adattarci. 

80% di asintomatici. Un nemico invisibile... 

"Io credo che questo virus non guardi in faccia nessuno. Attacca ogni tipo di persona. Anche i trentenni: sono molti i giovani in terapia intensiva. Anzi, colgo l'occasione per ringraziare il lavoro che stanno facendo medici, infermieri, volontari e tutto lo staff sanitario. 

Un monito per i ragazzi... 

"State a casa. Per un ragazzo è ancora più difficile capirlo, lo comprendo. Bisogna fare dei sacrifici, farli ora vuol dire tornare a una vita regolare dopo. Non possiamo far complicare ulteriormente la situazione. Serve buon senso.