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ESCLUSIVA – Repice: “Se va via Inzaghi? Mihajlovic, senza dubbio. Correa e Acerbi le armi in più di questa Lazio”

Francesco Repice, celebre radiocronista della Rai

Le parole del radiocronista Rai Francesco Repice sulla stagione della Lazio, Inzaghi e non solo

redazionecittaceleste

ROMA - La stagione è finita, perciò è tempo di bilanci. La Lazio ha ribaltato i malumori della mancata lotta finale per il quarto posto vincendo la Coppa Italia. Lo 0-2 sull'Atalanta oltre che alzare al cielo il quinto trofeo dell'era Lotito ha permesso ai biancocelesti di qualificarsi direttamente per i gironi di Europa League, nonostante l'ottavo posto in campionato. Terminati perciò gli impegni di campo, si sa che ora sarà il mercato a prendersi la scena. La Lazio è in attesa su diversi fronti, su tutti l'allenatore. Ancora incerto il futuro di Inzaghi, corteggiato da un Milan che vuole tornare ai vertici del calcio italiano. In attesa di ulteriori sviluppi ci ha detto la sua sulla situazione il noto radiocronista Rai Francesco Repice. Ecco come si è espresso in esclusiva per Cittaceleste.it.

LE PAROLE DI REPICE      

Come va valutata la stagione della Lazio?

"Sicuramente bene. La Lazio ha fatto il suo, ha disputato un'ottima stagione per l'organico a disposizione. In questo finale ha raggiunto due obbiettivi importanti come la Coppa Italia e la qualificazione in Europa League, per cui io penso che sia stata davvero una stagione positiva. I migliori? Correa e Acerbi. Il secondo me lo aspettavo perché è un giocatore di rendimento, di serietà e soprattutto un uomo di spessore. Tra l'altro ha riconquistato la Nazionale e il centrale mancino fa comodo all'Italia. Si giocherà il posto con Romagnoli. Correa invece lo conoscevo poco. Non me lo immaginavo così forte. È cresciuto molto, e questo è solo merito dell'allenatore. Chi lo ha scelto ha intuito che fosse un giocatore di alto livello".

 Lotito-Inzaghi

Perché Inzaghi dovrebbe rimanere? E se va via...chi al suo posto?

"Quando noi giornalisti facciamo certe riflessioni non calcoliamo mai le ambizioni o le necessità degli allenatori. Non ci sono solo questioni tecniche. Inzaghi dovrebbe rimanere perché innanzitutto è in un grande club, che ogni anno ambisce almeno a una coppa, ma che certamente non può competere per il campionato. Però se piomba il Milan e gli dice che gli farà la squadra mi sembra normale che ci pensi. Al suo posto? Mihajlovic sarebbe una soluzione fatta in casa. È un profilo assolutamente accostabile alla Lazio per ovvi motivi. Non scordiamoci che il serbo è stato vicinissimo alla Juve prima di Allegri, per cui le potenzialità ci sono. Tecnicamente non ha nulla da dimostrare, in più ha un grande attaccamento alla maglia biancoceleste. Lui, come anche Gattuso, sono allenatori che non si fanno mettere i piedi in testa da nessuno, che gli vuoi dire. Quindi se dovesse andar via Inzaghi io punterei senza dubbio sul Mihajlovic".

Che ostacoli incontrerà la prossima Juve? E sul valzer degli allenatori...

"Tutti pensano che alla Juventus arrivi Sarri, ma io aspetterei un attimino a darlo come certo. Lascerei un spicchio di possibilità a Pochettino. Poi gli ostacoli principali dei bianconeri ci saranno sicuramente in Champions League, con Barcellona e Real Madrid che stanno costruendo due rose spaventose per quanto forti. In campionato invece sarà tutto da vedere. Le cose sicuramente non andranno come gli anni scorsi, poi vedremo il mercato che conferme darà. Sicuramente i due avversari principali saranno l'Inter di Conte e Ancelotti al suo secondo anno al Napoli. Altri allenatori? Si parla dell'arrivo di Gasperini alla Roma e per sostituirlo sulla panchina dell'Atalanta vedo meglio Di Francesco che De Zerbi".

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