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ESCLUSIVA – Siviglia: “È giusto sognare! Verona da prendere con le pinze, ma se la Lazio gioca come sa…”

Esclusiva con Sebastiano Siviglia

redazionecittaceleste

Di Giovanni Manco

ROMA - Prima il Verona dal 1996 al 1998, poi tanta Lazio dal 2004 al 2010, anni in cui è diventato un uomo simbolo della rinascita biancoceleste dei primi anni Lotito. Sebastiano Siviglia, attuale allenatore della Primavera del Lecce, è intervenuto ai microfoni di Cittaceleste come doppio ex di Lazio-Verona.

Domani si recupera Lazio-Verona, può essere una partita che può cambiare volto al campionato?

"Il volto del campionato non cambia, è già definito. Le prime tre sono talmente staccate e vicine che mi sembra definito. La Lazio sta facendo un campionato strepitoso e questo mi fa pensare che potrebbe essere una squadra outsider tra Inter e Juve. Le difficoltà di Napoli, Milan e Roma non ce le aspettavamo, ma la Lazio si è inserita di diritto in questo trittico di squadre per ambire allo scudetto. I punti sono pochi, si gioca sui particolari. La Lazio può essere facilitata dal non avere le coppe, ma deve mantenere il passo. Non sarà facile ma deve provarci, fino ad ora ha dimostrato costanza e qualità".

Il Verona è una squadra rivelazione, che gara ti aspetti?

"Non semplice, il Verona corre molto e ricorda molto l'Atalanta di Gasperini. Coprono bene il campo ed hanno fisicità. Alcuni giocatori, come Di Carmine, hanno visto poco la Serie A ma si stanno rivelando importanti. Girano tutti bene, sono compatti e coesi. Si tratta di una squadra temibile da prendere con le pinza, ma c'è una differenza sostanziale a livello qualitativo. La Lazio può far male a chiunque, se fa quello che sa fare non credo ci saranno problemi a chiudere la pratica",

Giroud non è arrivato, ma la Lazio non sembra avere problemi ad andare in gol...

"Giroud è un grandissimo giocatore, ma chi gli sta davanti si sta rivelando all'altezza. Caicedo, Immobile e Correa stanno dando dimostrazione di avere numeri importanti, quindi non lo so come avrebbe inciso Giroud. Non abbiamo controprova per poterlo dire".

Giusto non firmare per il secondo posto?

"Inzaghi fa bene quando dice di non voler firmare per il secondo posto, la Lazio ha un distacco importante sulle inseguitrici, e a questo punto potrebbe anche provare a sognare qualcosa di inimagginabile perché no. Come dice sempre Tare bisognerà vedere come sarà la classifica verso la fine del campionato".

Immobile a parte, quale uomo per te sta incidendo maggiormente?

"Io l'uomo chiave l'ho sempre inquadrato in Leiva, è un giocatore che ti dà quell'ordine necessario affinché tutto possa andare poi per il verso giusto. Riconosco i numeri di Immobile o la leadership di Acerbi, ma non posso non citare l'importanza di Leiva".