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ESCLUSIVA – Stendardo: “Campionato? C’è un vuoto normativo in caso di sospensione. Mi auguro possa finire sul campo”

Notizie Lazio - Parla Stendardo

Ai microfoni di Cittaceleste.it è intervenuto - in esclusiva - Guglielmo Stendardo, che ringraziamo per la bella chiacchierata e per il tempo concessoci

redazionecittaceleste

Di Ramona Marconi

ROMA - Ai microfoni di Cittaceleste.it è intervenuto - in esclusiva - Guglielmo Stendardo, che ringraziamo per la bella chiacchierata e per il tempo concessoci. Con l'ex difensore biancoceleste analizziamo il momento drammatico che sta coinvolgendo il mondo intero, l'emergenza sanitaria e il campionato.

"Bisogna rispettare le regole. Bisogna osservare il comunicato scientifico, eseguire le direttive del governo attraverso i decreti. Oggi i numeri dimostrano un leggero calo. Il mio pensiero va a chi sta soffrendo ora, massima solidarietà alle città di Brescia, alla regione Lombardia. Il mio auspicio è che gli italiani comprendano le direttive.

Questa storia ha dimostrato che serve il pugno duro, soprattutto con i giovani. Perchè questo atteggiamento troppo superficiale?

"Bisogna dire che è un virus che non conoscevamo, corre più forte delle regole e dei decreti. Sta mettendo in ginocchio tutto il mondo. Da un lato questo, dall’altro, invece, un atteggiamento troppo permissivo ha portato a questo. Esiste un principio fondamentale, che è il principio di legalità e dovrebbe esserci sempre. Bisogna mettere da parte l'egoismo, l'individualismo, comandamento ama il prossimo come te stesso.

Le ultime restrizioni del decreto non prevedono la sospensione delle attività agonistiche. Che ne pensi?

"Io penso che attualmente non si possa pensare di allenarsi. Quando ho visto i presidenti che richiamano atleti per allenarsi sono rimasto un po' scosso. Gli atleti non sono fuori pericolo. Devono evitare contatti e assembramenti. Le Isitutzioni sportive devono dimostrare buon senso. Devono fare proposte di sistema con proposte positive. Di fronte a interessi confliggenti credo debba prevalere la salute pubblica. Prima dello sport e del calcio. Spetterà al Comitato scientifico dirci quando sarà possibile riprendere.

Non assegnazione, assegnazione dello scudetto ai bianconeri o Play off e play out: cosa è meglio fare, qualora non riprendesse il campionato?

"Dal punto di vista giuridico c’è un vuoto normativo. Un campionato che si interrompe così, è difficile da gestire: non c’è una norma che possa decretare le conseguenze. Il Consiglio federale sta pensando alla non assegnazione, seguire la classifica maturata, o play off e play out. Qualsiasi cosa si deciderà ci saranno degli scontenti, dei ricorsi legali. Mi auguro, virus permettendo, che il campionato possa finire sul campo. A porte chiuse e dopo aver fatto i tamponi a tutti gli atleti.

"Come ripartire?

"Finchè non termini questa emergenza difficile fare un pronostico. Seguo società calcistiche che propongono sospensione degli stipendi, decurtamenti. Non è facile. Credo che quando tutto sarà finito, il Governo debba, attraverso provvedimenti governativi, fare leggi e misure per dare credito alle imprese innanzitutto, far ripartire la macchina. Dobbiamo superare prima il problema sanitario. 60 mila contagi, 6 mila morti. Le regioni sono devastate dal dolore: prima bisogna sconfiggere questo male, poi ripartire.