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ESCLUSIVA – Zauri: “Lazio credici! Playoff a 4 squadre. Stipendi? Sbagliato obbligare”

Ecco le parole dell'ex difensore della Lazio, Luciano Zauri, in esclusiva per Cittaceleste.it

redazionecittaceleste

Di Valerio Marcangeli.

ROMA - La Serie A è stata la prima dei top campionati europei a chiudere i battenti per l'emergenza Coronavirus. In più ora è ufficiale: Euro 2020 diventa Euro 2021. In questo modo le varie leghe hanno visto accolta da parte della Uefa la richiesta di portare a termine i vari campionati e competizioni internazionali entro l'estate (15 luglio, ndr). La Lazio intanto continua ad allenarsi a casa in attesa di novità per il rientro a Formello. Come ci si dovrà preparare alla ripartenza della stagione stimata per inizio maggio? Abbiamo chiesto questo e molto altro all'ex difensore della Lazio Luciano Zauri. Ecco come si è espresso in esclusiva per Cittaceleste.it.

LE PAROLE DI ZAURI

Ciao Luciano...come stai passando questa quarantena?

"Ovviamente col massimo rispetto delle regole, stando in casa con mia moglie i bambini e il nostro cane. Stiamo rispettando tutte le normative sullo stare in casa. Usciamo solo per fare la spesa rigorosamente con mascherine e guanti".

Sei d'accordo con le decisioni che sta prendendo il Governo?

"Assolutamente sì. Rispetto chi sa più di me in certi campi. Non posso improvvisarmi presidente del Consiglio e giudicare chi è più qualificato di me per prendere determinate decisioni. Da buon italiano rispetto le regole imposte che in altri Paesi, su tutti la Cina, hanno portato ad ottimi risultati".

Passiamo al calcio...che ne pensi delle opzioni per concludere il campionato? Meglio giocare tutte le gare o fare i playoff?

"Io credo che questa decisione dello slittamento dell'Europeo lasci margine per la normale conclusione del campionato. Poi fare previsioni oggi è difficile visto che la situazione è in evoluzione. Credo che concludere in toto il campionato sia la formula migliore. Altrimenti largo ai playoff a quattro squadre. Non credo sia giusto allargarli a più squadre. Già inserire la quarta è troppo secondo me per i valori visti sul campo".

Pensi che questa pausa possa influire sul rendimento della Lazio al momento della ripartenza?

"Bè la Lazio ha fatto benissimo prima di Natale e alla ripresa dal campionato. È rientrata bene dalle soste. Chiaro che ora la sosta si prolungherà e ricomincerà una sorta di nuovo campionato. I valori però non cambieranno e quando i giocatori torneranno in forma faranno il loro solito lavoro. Questa sosta chiaramente non dà riferimenti anche per fare una mini preparazione. La rosa è composta da 25-26 ragazzi e ognuno di loro in questo periodo dovrà trovare il modo per rimanere in forma non solo a livello fisico, ma anche a livello mentale".

I biancocelesti possono ancora puntare al sogno scudetto? Quale può essere l'arma in più?

"La Lazio assolutamete ci deve credere allo scudetto, e questo periodo di sosta darà ancor di più la percezione di farcela. Ho avuto la fortuna di essere allo stadio a Lazio-Inter. C'era un'atmosfera magica, ma va detto che questo accade da quando c'è Inzaghi. L'entusiasmo è aumentato. Contro i nerazzurri funzionava tutto. Ora si respira un'aria ottima, la gente ci crede. C'è l'alchimia giusta. E credo che sia proprio quest'unione d'intenti l'arma in più".

I club stanno pensando di decurtare il 15% dagli stipendi dei calciatori. Cosa ne pensi di ciò?

"Secondo me il discorso va allargato un po' a tutti i settori. Quello dei calciatori, giustamente, viene visto come privilegiato, ma non è giusto mirare solo da una parte. Meglio che un po' tutti i settori che percepiscono tanto contribuiscano in tal modo. Obbligare secondo me non paga mai. Credo che siano meglio le donazioni che stanno già facendo molti calciatori e club. Preferisco le iniziative che partono dal cuore".