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Festa a Formello: è l’invasione record dell’ultimo ventennio

Nell'era Lotito mai oltre 10mila tifosi si erano catapultati nel centro sportivo. Nemmeno nell'anno di Pioli del terzo posto

redazionecittaceleste

ROMA - E' un entusiasmo storico. Nella gestione Lotito non c'era mai stata una simile invasione a Formello. Oltre diecimila tifosi, strade in tilt dall'ora di pranzo, giocatori imbottigliati nel traffico e arrivati all'allenamento delle 15 addirittura in ritardo. Altro che festa, un rave per festeggiare la Supercoppa conquistata a Riyad dalla Lazio. La società nei giorni scorsi aveva dato appuntamento, non poteva certo aspettarsi una simile affluenza record. Nemmeno con Pioli s'erano registrati questi numeri (ma erano le tre di notte al rientro da Napoli) per celebrare il terzo posto. E pensare che ancora questa squadra deve conquistarla la Champions: «C'è venuta la pelle d'oca quando siamo entrati in campo – giura il senatore Radu – e ora vogliamo a maggior ragione regalare altre grandi sorprese a ciascun nostro tifoso. L'entusiasmo è tanto, ma sarà ancora più dura per noi adesso. Tutte le squadre daranno di più per vincere contro la Lazio, una delle formazioni più forti di questo campionato. Dobbiamo essere umili perché siamo solo a metà del percorso, ma sono convinto che ormai abbiamo acquisito la maturità per fare il salto. Buon anno, il 2020 sarà fantastico». Dovrà essere stratosferico, se il 2019 si è chiuso con il secondo trofeo italiano su tre in palio.

FESTA

Il bagno di folla sarà un ulteriore stimolo per puntare dritti al traguardo, la Lazio inaugurerà a Brescia (il 5 gennaio alle 12.30) il nuovo anno. Intanto si gode ancora questo spettacolo. Negli occhi rimangono gli spalti del Fersini gremiti, gente accalcata dietro le porte, famiglie addirittura parcheggiate in collina coi binocoli per non essere riuscite a entrare. Non si vedeva dai tempi dello scudetto qualcosa del genere. E' un'esplosione d'amore biancoceleste. Quando capitan Lulic esce dallo spogliatoio con la copia della Supercoppa, tutti intonano l'inno “Vola Lazio vola” e non smettono più di cantare. E' un tripudio, una continua ovazione, i fumogeni s'accendono come se fosse già oggi a mezzanotte. Scatta in anticipo il capodanno biancoceleste, non c'è un angolo per respirare e anche Olympia dal prato vuole decollare. L'eroe Senad alza la Coppa al cielo e non smette di segnare, c'è tutta la tribuna come scorcio dietro la foto di rito di squadra alle sue spalle. Sembra persino di rivivere il 26 maggio allo stadio Olimpico («Chi non salta della Roma è») per non dimenticare cosa ha lasciato in dote l'ormai vecchio proprietario giallorosso.

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