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Il Ciro furioso pretende di tornare subito un punto fermo

Inzaghi-Immobile

Ieri si è sfogato con i suoi agenti, Inzaghi per l'esclusione non gli ha dato spiegazioni

redazionecittaceleste

MILANO - Il Ciro furioso, capitolo secondo. Neanche il tempo di chiedere scusa per la scenata isterica col Parma dopo il cambio, che Immobile si ritrova tre giorni dopo con le vene gonfie sul collo. E' ancora l'ex amico Inzaghi a lasciarlo basito. Dopo la rifinitura di ieri mattina al Vismara, il tecnico annuncia la formazione ufficiale che la sera affronterà l'Inter: Caicedo e Correa titolari, Ciro è fuori.

Non ci sono spiegazioni, Simone ha deciso di non darle più e far valere la sua leadership. Così il bomber partenopeo trattiene in silenzio la rabbia e convoca subito i suoi agenti. Nel pomeriggio Immobile è all'hotel Melià con Sommella e Moggi. Provano a tranquillizzarlo, quest'ultimi, ma il bomber adesso fa pure pensieri catastrofici. Si è appena ripreso l'Italia, si è sbloccato col gol dopo due anni, non vuole compromettere gli Europei. Insomma, non vuole che questa situazione e queste esclusioni possano ripetersi. La società però ha chiarito subito i propri intenti.

ESEMPIO

Deve servire da lezione, nessun compagno deve permettersi di seguire il cattivo esempio d'Immobile. Non bastavano la multa e le sue scuse, serviva una punizione. Una scelta coraggiosa tra l'altro quella di rinunciare a Ciro dal primo minuto a San Siro, ma erano d'accordo con Inzaghi pure Tare e Lotito. Il mister e la dirigenza hanno sempre coccolato (è il giocatore più pagato a quasi tre milioni) Ciro, questo però non può ritorcersi contro. L'attaccante aveva chiesto d'essere risparmiato per l'esordio in Romania per stare accanto il figlio appena nato e alla sua famiglia. Era stato accontentato e poi ha fatto il matto quando col Parma è stato sostituito. Non verrà mai più ammesso un simile atteggiamento, non ci sarà più nessun figlio o figliastro. Eppure Immobile si è sentito tradito perché pensava d'essere già stato perdonato. In effetti Inzaghi in conferenza aveva giurato che il caso era chiuso, alle sue spalle lo ha riaperto. Ciro non vuole certo pensare all'addio a gennaio, ma deve tornare subito un punto fermo.

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