ROMA - Sette tiri nell'area di rigore nel primo tempo, zero nella ripresa. Già questa statistica dice tutto sulla prestazione della Lazio a Ferrara. E' tornato il mal di gol, pesa maledettamente sulla testa e in classifica. Rischia di diventare un replay dell'ultima annata. Perché i biancocelesti, in queste prime tre gare, hanno addirittura creato più occasioni da gol (17.5 a partita) e fatto più tiri dall’interno dell’area di rigore (12.5 a partita) in Europa.
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Il solito problema del gol senza Ciro al bersaglio
Immobile ha segnato e quasi raggiunto sui rigori Giordano. Eppure tira sempre meno e non vede lo specchio. Esattamente come ogni compagno
Aveva illuso tutti il tris alla prima giornata, era stato tutto troppo semplice con la Sampdoria. Invece la Lazio non è cambiata, ha un serio problema sotto porta. I 5 pali colpiti (l'ultimo di Caicedo) non possono essere giustificati solo con la sfortuna. Perché i biancocelesti devono prendersela anche con la loro mira. E sopratutto con la loro tigna. Arrivano stanchi e poco lucidi in area, calciano con superficialità. Si sono divorati due reti, Caicedo e Luis Alberto, ieri al Paolo Mazza. Non solo. Immobile sotto porta si sarà pure sbloccato, ma prova sempre meno il tiro. Ecco il 20esimo rigore realizzato, è a -4 da Giordano, terzo nella storia della Lazio. E' il vicecapocannoniere (a pari merito con Mertens) di questo campionato, ma nell'atteggiamento serve ancora un altro Ciro.
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