ROMA - Un artiglio pieno sulla Champions, mezzo sulla corsa al titolo. Più di una semplice speranza. Una Lazio stanca e ancora alla ricerca di se stessa, con la vittoria di sabato riprende la corsa con entusiasmo e resta aggrappata più che mai al suo sogno tricolore. A dare forza e convinzione, è la qualificazione all’Europa che conta, da ieri ancor di più in cassaforte: diciassette punti di vantaggio sulla Roma quinta in classifica sono un vantaggio rassicurante e piuttosto solido. Anche e soprattutto per Inzaghi che, probabilmente per scaramanzia, fa attenzione a non pronunciare mai la parola scudetto per concentrarsi sulla Champions. “E’ quello il nostro principale obiettivo, dobbiamo migliorare la condizione e vedere che succede gara dopo gara”, le parole del tecnico ribadite a un giorno dalla rimonta sulla Fiorentina, appena terminata la seduta di scarico a Formello. Tanta precauzione e il modo più facile, da parte dell’allenatore, per provare a tenere la sfortuna sempre più lontana. E lui a questo genere di cose ci crede parecchio.
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In attesa della forma, la Lazio resta aggrappata alla vetta
Contava solo la vittoria con la Fiorentina, adesso avanti a Torino per riprendere sempre più il ritmo partita
IN RIPRESA
La verità è che Bergamo, lì per lì, ha fatto più male del previsto e, forse, scalfito un pizzico di sicurezza. La dimostrazione sta nei primi minuti di partita con la Fiorentina, con più di qualche giocatore ancora indietro nella condizione, vedi Immobile o Lazzari. Poi l’occasione, il guizzo di Caicedo e quello di Luis Alberto. Due lampi che hanno riacceso la spina, ridato entusiasmo e voglia, con una squadra che faceva una fatica enorme, ma ha lottato e portato a casa tre punti d’oro. Una rimonta che, per drammaticità e sequenza, ricorda un po’ quella riuscita ad ottobre proprio con l’Atalanta. Da lì Immobile e compagni hanno infilato undici vittorie consecutive. Proprio quelle che servirebbero da qui fino al due agosto per un epilogo che avrebbe del sensazionale, sfiorando i cento punti. Ma non è tutto. Nonostante la fatica, rispetto a Bergamo, dove nella ripresa la Lazio è quasi sparita, con la Fiorentina, i biancocelesti hanno dato la netta sensazione di essere in ripresa dal punto di vista fisico e della brillantezza. Luis Alberto, ad esempio, ha trovato smalto e fantasia col passare dei minuti. Ed è proprio questa la strategia dello staff tecnico laziale, considerato il poco spazio per programmare una preparazione, allenarsi e trovare condizione e ritmo nelle partite ufficiali. E accadrà così anche per Immobile, forse tra i più in ritardo, tanto che, per sua stessa ammissione, si sente ancora in difficoltà a trovare la giusta forma e condizione.
LA MIGLIOR SECONDA
La Lazio, comunque, è lì e all’interno dello spogliatoio è tornata la speranza di poter conquistare qualcosa di più della Champions. “Fino alla fine, il sogno è ripartito”, si gridava nella notte tra sabato e domenica all’interno dell’Olimpico. E ci sono pure dei numeri piuttosto confortanti. Già perché negli ultimi nove anni, la Lazio ha il miglior secondo dato come anti-Juve a questo punto della stagione. Fino ad ora a ostacolare la corsa isolata dei bianconeri al titolo si erano alternate negli anni Roma e Napoli, ma sono i biancocelesti ad aver il secondo miglior risultato con 65 punti dopo 28 giornate di campionato. A fare meglio di Inzaghi è stato Sarri due stagioni fa quando a questo punto del campionato aveva 70 punti. Non resta che rimettersi in linea, recuperare gli infortunati, fare attenzione ai diffidati (e non sono pochi) ritrovare la condizione, il ritmo e tutto tornerà come prima. Inzaghi, al di là della scaramanzia, ci crede tantissimo di poter lottare con la Juve fino alla fine.
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