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Inzaghi e l’incapacità d’avere nuove idee di gioco

Semplici ha incartato la gara di Ferrara solo con Di Francesco, è possibile che la Lazio non possa mai prescindere dal 3-5-2 in ogni caso?

redazionecittaceleste

ROMA - Gli uomini non cambiano. Prima parlano di Champions e poi ti lasciano. Ecco perché, caro Inzaghi, non dovevi avallare questo stitico mercato. La panchina resta corta, è emerso ancora di più a Ferrara. Addirittura soltanto alla terza giornata. Quando il mister finisce subito sotto processo, anche per un turnover effettuato troppo presto.

Eppure, chi tocca questo tasto, non si è forse accorto che – coi loro limiti - Parolo e Caicedo sono stati i migliori campo, Milinkovic e Correa (sfiniti dalle Nazionali) dentro nella ripresa senza grinta né fiato. Piuttosto l'allenatore andrebbe messo sul patibolo per aver azzardato ancora Patric al centro e sopratutto per non essere mai in grado d'offrire alternative di gioco. E' possibile che non si possa mai prescindere dal 3-5-2 in ogni caso? Nemmeno quando Lulic e Lazzari sono sotto tono e Semplici t'incarta la sfida semplicemente spostando, a destra e sinistra, Di Francesco? La Lazio deve guardarsi meno allo specchio, Inzaghi forse di più ed essere meno presuntuoso. Altrimenti, dopo quattro anni, sparsi qua e là rivedremo sempre nuovi Salisburgo. Al Mazza è arrivato il raddoppio dello scempio dell'anno scorso. E pensare che stavolta i biancocelesti avevano giocato alla grande un tempo. Non a caso nel pessimo tabellino rimangono più chilometri percorsi e il miglior (55%) possesso. Dopo un ko così, non è affatto consolatorio.

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