ROMA - Una carezza da Lotito, l'abbraccio della squadra, la quarta vittoria di fila e il terzo posto in classifica. Giornata più bella per Inzaghi non ci potrebbe essere. Una soddisfazione dopo l'altra, quasi un intravedere per la prima volta il paradiso o qualcosa che ci assomigli.
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Inzaghi, la carezza di Lotito e l’abbraccio della squadra
Anche il tecnico si prende le sue soddisfazioni al termine della sfida contro il Lecce
D'altronde, nel momento più duro della Lazio, il tecnico invocava l'unità, spingeva forte sui suoi ragazzi, convinto che Immobile e compagni alla fine sarebbero riemersi alla grande. Così è stato o almeno la forte sensazione è che quel secondo tempo con l'Atalanta abbia dato la scossa che serviva. “Ho sempre creduto e credo fermamente nella forza di questa Lazio”, ripete da settimane, fino alla noia Inzaghi. E ieri non è stato da meno. La sua squadra ha raggiunto il quarto successo di fila, per la seconda volta in casa con quattro reti all'attivo. I biancocelesti vanno alla sosta con il secondo miglior attacco dopo l'Atalanta e davanti a corazzate come Inter e Napoli. Ma anche la difesa tiene alta la testa e si trova come quarto reparto di tutta la serie A. Col Lecce , la Lazio ha sofferto, ma ha anche creato tanto, ben 17 tiri in porta, con 9 occasioni da rete prodotte: “Non era facile battere questo Lecce, squadra organizzata e fisica, ma abbiamo ampiamente meritato - spiega l'allenatore -. La strada è lunga, ma siamo competitivi, lo siamo sempre stati. Non posso dire nulla ai miei giocatori, stanno facendo un cammino importante per quelli che sono i nostri obiettivi. In avanti bene, anche in difesa, seppur ci sia qualcosa da rivedere”. Il riferimento è al gol del pareggio del Lecce e a qualche distrazione di troppo che va corretta.
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