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La Lazio e Immobile comunque furiosi con l’Asl Roma 1

redazionecittaceleste

Ciro non ha ancora capito cosa è successo nei test. Il club biancoceleste ha dovuto rinunciare al suo attaccante bloccato a differenza di Milinkovic (ora positivo al Covid) e gli altri Nazionali

ROMA - Ottavo atto, ma forse il ballo del tampone è davvero finito. Ieri Immobile era stato fermato dall’Asl sull’uscio, ma alla fine le visite d’idoneità slittano solo d’un giorno. Ora c’è l’ok, stamattina alle otto in Paideia può davvero essere finito il suo incubo. Non ci sperava più, Ciro, ma alla fine il terzo test effettuato ieri alle 11 presso l’autorità sanitaria competente in tarda serata ha dato esito negativo. Il bomber dovrebbe tornare oggi stesso in campo e unirsi alla squadra (processata già ieri, verrà riprocessata anche oggi da Futura diagnostica a Formello) a 48 ore dalla trasferta di Crotone. Fuori dal tunnel dopo un calvario infinito e quasi surreale. Immobile martedì mattina si era sottoposto a un doppio test, uno all’Asl di riferimento e un altro in nuovo laboratorio privato convenzionato con la Regione. Quest’ultimo la sera gli aveva comunicato il risultato negativo, così la Lazio aveva fissato il giorno dopo gli esami per farlo subito tornare ad allenare. Macché, tutto bloccato dall’Asl Roma 1 intorno alle nove, dopo la positività riscontrata (a tutti e tre i geni del Covid) dal proprio tampone vigente secondo le regole. Ciro va su tutte le furie, parla ormai di complotto apertamente, ma non s’arrende. E ha ragione anche con l’autorità di riferimento nell’ultima analisi molecolare. Non c’è più bisogno d'aspettare i 21 giorni da asintomico previsti dal Protocollo per terminare comunque l’isolamento domiciliare. Secondo la Lazio, sarebbero iniziati il 2 e finiti il 23 novembre, alla vigilia della sfida Champions contro il Bruges. La norma italiana delle tre settimane (una prima della fine, l’Asl di riferimento deve avvertire la Uefa) però non vale a livello europeo, quindi ci si augura che dal laboratorio Synlab non arrivino altre brutte sorprese.

CONTRO L’ASL

E’ nera, la Lazio, per quello che è accaduto al suo attaccante, fuori in tre partite (Bruges, Zenit e Juve) delicate senza avere mai la certezza del suo stato di salute. E’ ancora più nera dopo aver ricevuto dalla Serbia l’annuncio della positività di Milinkovic, che dovrà passare in patria l’isolamento di 10 giorni (era successo anche a Muriqi) prima di tornare. L’Asl Roma 1 ha sempre bloccato Immobile, ma sui Nazionali biancocelesti (a contatto con positivi, a differenza per esempio dell’Asl Roma 3 a Trigoria) aveva omesso qualunque comunicazione. Così la Lazio ha dovuto per forza far partire Sergej e gli altri (Acerbi era stato inizialmente fermato dalla Figc), pressati da ogni rispettiva Federazione. Meno male che Correa non ha giocato neanche un minuto con l’Argentina, perché non potrà proprio rifiatare.

Cittaceleste.it