ROMA - La partita ha una certa valenza in chiave qualificazione, ma Simone Inzaghi non rinuncia al turnover lasciando Luis Alberto in panchina ed addirittura Correa in tribuna. C'è Caicedo al fianco di Immobile, ma l'ecuadoriano non ha offerto di certo la sua miglior prestazione.
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La Lazio sciupa, viene beffata, e piange: Europa addio
La Lazio perde 1-2, qualificazione compromessa
La Lazio parte bene ed impartisce la sua superiorità tecnica sugli ospiti che vanno in balia della squadra capitolina, il gol del vantaggio arriva presto subito e porta la firma - guardate un po' - del solito Ciro Immobile: ancora Lazzari a pennellare sulla destra, Caicedo sporca il pallone ed il numero 17 dai sei metri batte Forster senza troppi problemi. La Lazio pare in totale controllo se non fosse per qualche attimo di folle amnesia. Ed è proprio da una di queste disattenzioni che arriva il pareggio del Celtic a firma di Forrest: il giocatore approfitta della palla persa da Milinkovic in palleggio e della copertura non eccelsa di Acerbi per bucare Strakosha e portare il risultato sull'1-1.
Come spesso accaduto in questa stagione, la Lazio ha accusato il colpo ed ha iniziato la seconda frazione di gioco con meno brillantezza e lucidità. Sale in cattedra Edouard che ha almeno tre occasioni che il gol del clamoroso 1-2. La Lazio ha una reazione d'orgoglio nella parte conclusiva del match: ci provano Milinkovic, Immobile e Luis Alberto (subentrato a Leiva), ma Forster è - come nella gara d'andata - strepitoso.
Paga dazio la squadra di Simone Inzaghi che torna a casa in una valle di lacrime. Il Celtic approfitta delle tante occasioni sprecate dalla Lazio e vola ai sedicesimi di finale d'Europa League grazie all'inatteso gol di Ntcham, anche questo su un regalone gratuito: Berisha perde la palla a centrocampo ed innesca il gol degli ospiti. Tre punti in classifica e qualificazione, di fatto, compromessa. Addio Europa.
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