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Lazio, Bianchessi: “Ecco le nostre giovanili basate sulla meritocrazia”

redazionecittaceleste

Le parole del responsabile del settore giovanile della Lazio, Mauro Bianchessi

ROMA - Il responsabile del settore giovanile, oltre che della squadra femminile, della Lazio, Mauro Bianchessi, ha parlato a Tuttomercatoweb.com degli ottimi risultati degli Aquilotti. Ecco come si è espresso: "Sei giocatori con le giovanili della Nazionale? È il frutto del nostro lavoro in questi 28 mesi laziali. In realtà i nazionali della categoria sono 7, ma Dutu risponde alla chiamata della Romania. Tutto il settore giovanile ci riempie di soddisfazioni, questo è solo un punto di partenza che ci deve spronare a fare ancora meglio.”

L’Under 15 di Tommaso Rocchi è prima, l’Under 16 di Alboni è quarta, l’Under 14 ha il primato, quella che ancora deve trovare la giusta quadratura è l’Under 17. Quali sono gli obiettivi che si è prefissata la Lazio per questa stagione?

"Crescere senza porci limiti né farsi condizionare dalle classifiche che comunque ci sorridono. Stiamo facendo un lavoro mirato per la crescita dei calciatori soprattutto in Under 17 che, per età e mentalità dei ragazzi, è quella più difficile. Il nostro obiettivo è formare i calciatori per la Prima Squadra con metodi di allenamento integrati e mirati alla crescita del giocatore".

Quali sono i metodi di lavoro che fanno volare questi ragazzi soprattutto in un passaggio non semplice?

"La strategia societaria è nell’individuare giocatori giovani con determinate qualità che pochi competitor vedono e cercano. Da quel momento in poi, partiamo nella costruzione e sviluppo del calciatore e vedrete che qualcuno di questi aquilotti arriverà a giocare allo Stadio Olimpico. Investiamo poco più di 200 mila euro all'anno nel mercato per tutto il Settore Giovanile, contro società che spendono milioni di euro prendendo giocatori Over 16 in Europa. Noi, col lavoro e le idee vogliamo costruirceli in casa".

Il progetto Lazio lo sposano in molti, ultimamente preferito anche a quello di Trigoria, qual è la vostra carta vincente?

"Idee, lavoro, competenza, pazienza e soprattutto meritocrazia. Nelle nostre squadre abbiamo creato competizione tra i ragazzi, stimoli forti per far sempre meglio sia per chi gioca, sia per chi vorrebbe giocare, ma tutti sanno che l'obiettivo è migliorarsi per guadagnarsi la maglia da titolare".

Sono aumentati i costi del settore giovanile?

"Abbiamo ottimizzato le risorse cercando di sviluppare le idee e l'innovazione. Ad oggi spendiamo per tutto il Settore Giovanile, esclusa la Primavera che non è di mia competenza, circa 2.300.000 tutto compreso. Altre Società spendono anche 5 volte più di noi ed in classifica si trovano dietro le nostre squadre. Nel settore giovanile non sono i soldi a fare la differenza. Non è perché spendi 10 milioni che sei più bravo, nel calcio 1+1 può fare 4 come 0".

Il calcio viene vissuto in maniera differente. Dopo tre anni, può dirci la differenza tra Milano e Roma, anche a livello di piazza?

"A Roma c'è molta esasperazione, soprattutto in alcune famiglie che vedono nei propri figli la soluzione dei problemi di oggi. Il calcio invece deve essere vissuto con serenità senza dimenticare mai che l'unica certezza è la scuola. Non mi stancherò mai di ripeterlo".

Sul Milan:

“Il settore giovanile del Milan risente la mancanza di continuità e uniformità di idee di questo ultimo periodo, ma vi assicuro che ho lasciato giocatori forti. Alcuni ancora nelle giovanili, mentre altri come Pobega invece giocano fuori. Il mio augurio va a Carbone, che per me è come un fratello, di riuscire a riportare tutto il settore in cima, dove l'avevamo lasciato".

Il Milan non sta passando un periodo idilliaco, secondo lei è dovuto anche ai cambi societari?

"Il Milan è una società che deve trovare stabilità e serenità, tutti questi cambi dirigenziali non portano a questo. Maldini, lo conosco e vi assicuro che vive per il Milan, gli auguro tutto il bene possibile e sopratutto di riuscire a imitare Galliani che ha fatto la storia del Club vincendo tutto".

Cosa dobbiamo aspettarci ancora dalle giovanili della Lazio?