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Lazio, dall’Atalanta all’Atalanta: volo e crollo delle motivazioni

All'andata era iniziato il cammino trionfale, al ritorno è venuta meno la fiducia

redazionecittaceleste

ROMA - L’inizio della discesa a Bergamo. Mezzora da favola, poi il tonfo. Forse è da lì che la Lazio ha cominciato a sgretolarsi non tanto dal punto di vista fisico, quanto soprattutto mentale. Con i bergamaschi all’andata era cominciata la rimonta e scattata la scintilla, con loro alla ripresa, probabilmente, è iniziata la lenta discesa. Quella sconfitta è stata una botta tremenda per le motivazioni di Luis Alberto e soci. Uno shock sotto tutti i punti di vista. Ci sono state le due vittorie con Torino e Fiorentina, sempre in rimonta, ma con tanta, troppa fatica e un pizzico di fortuna. Nonostante i due successi, si vedeva che era una squadra che in campo arrancava, andava a sprazzi, che non era brillante e non aveva ritmo. La sconfitta di Bergamo ha tolto consapevolezza, sicurezza e azzerato l’entusiasmo. Sembra quasi un filo conduttore con la sconfitta di Salisburgo in Europa League e l’epilogo due anni fa in campionato con la Champions andata via nel finale con l’Inter. Quando questa Lazio subisce delle batoste inaspettate, poi fa fatica a rialzarsi.

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