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Lazio, Fascetti: “E’ l’anno buono per la Champions”

L'ex allenatore della Lazio, Eugenio Fascetti, ha detto la sua sulle prime due gare dei biancocelesti, dei nuovi acquisti e della lotta al quarto posto

redazionecittaceleste

ROMA - L'ex allenatore della Lazio, Eugenio Fascetti, ha detto la sua sulle prime due gare dei biancocelesti, dei nuovi acquisti e della lotta al quarto posto. Questa l'intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport: "Seguo sempre la Lazio. La squadra si sa divertire. L’ho vista in tv contro Sampdoria e Roma. A Genova è stata bravissima a sfruttare gli spazi e poteva dilagare segnando più dei tre gol fatti"

Sul derby: "Non ha avuto la sorte a favore perché mai ho visto prendere quattro legni come in quella partita. Anche se la traversa colpita da Immobile non è attribuibile alla sfortuna. Con una palla alta, davanti al dischetto, non segnare è un errore clamoroso, che però ci può stare. Non è andata bene a Parolo sulla sua traversa: si era girato benissimo".

Sul gioco: "Bello, per diventare irresistibile quando può svilupparsi in contropiede. Ma è anche vero che ogni tanto bisogna pure di- fendersi… E non mi stancherò mai di dire che a questa Lazio manca un grande difensore: un centrale di livello internazionale".

Su Lazzari: "Un ottimo acquisto. Il tassello giusto al posto giusto. È un motorino: con la Spal non si fermava mai, in C2 come in A. Ha un passo a cui è dura stare dietro".

Su Correa: "Più gioca e più crescerà: si impara solo sul campo, anche dagli errori. Ha tanta classe, negli spazi è devastante, sa dribblare: un gran bel giocatore".

Su Milinkovic: "Sì, soprattutto se è rimasto convinto della soluzione. Con quella stazza può fare la differenza in mezzo al campo, così come in avanti diventa pericoloso e nella propria area vale come un difensore in più perché di testa le prende tutte lui…".

Sul centrocampo a disposizione di Inzaghi: "Sì, non solo Lazzari, Milinkovic. Poi Luis Alberto e Lulic. E uno come Leiva in una mia squadra avrebbe giocato sempre. E non dimentichiamo Parolo a cui è difficile rinunciare. Sa contrastare come pure andare a rete. A metà campo la Lazio è fortissima".

Immobile farà più gol dell'anno scorso? "Si, ha già cominciato con due gol alla prima giornata. Poi, nel derby, non c’è riuscito per questione di millimetri: nel calcio ci sono purtroppo anche i pali…".

Sulla permanenza di Inzaghi, ha fatto bene? "Sì, è giovane, ha tempo, può fare ancora esperienza. E poi a questa Lazio manca poco per compiere il gran salto e portarsi ai livelli dei tempi di Cragnotti. Cosa ci vuole di più? Un grande acquisto con personalità di carattere internazionale".

Sulle cose da migliorare: "Manca qualcosa. Nel senso che ogni tanto ci sono quei dieci minuti di pausa che fanno danni, come è accaduto a Salisburgo e contro i nerazzurri all’ultima giornata del 2018. Ma anche nella scorsa stagione ci sono stati casi del genere. Il problema è che non si possono reggere certi ritmi indiavolati per tutta la partita e così poi ci sono quelle pause pericolose. Ogni tanto bisogna saper rallentare per respirare. Serve per gestire meglio le forze. Lo faceva anche il grande Ajax negli anni Settanta".

Lazio da Champions: "Negli ultimi anni l’ha sfiorata. Manca poco. Ora potrebbe essere la volta giusta. Come organico, nella corsa al quarto posto vedo solo la Lazio".

Sulle prossime due: "Si devono assolutamente vincere le prossime due partite. Per guardare in alto non si non fare bottino pieno in quel tipo di gare. Che comunque l’anno scorso hanno dato problemi. In certi casi vincere anche per 1-0, giocando male, vale tantissimo. Saranno pure vittorie cosiddette sporche, ma poi contano tantissimo nella classifica finale".