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Lazio, il turnover funziona meno di prima

redazionecittaceleste

Inzaghi ha deciso di puntare tutto sulla rotazione in questa annata, ma la sua panchina resta inadeguata

ROMA - L’obiettivo, dichiarato a inizio campionato, resta quello della Champions ma di questo passo sono solo i rimpianti ad aumentare. Rispetto alla passata stagione la Lazio ha un punto in meno. E soprattutto lo scorso anno di questo periodo aveva già affrontato Roma, Juve e Napoli. Delle big ad oggi ha sfidato solo gli acerrimi rivali e l’Inter. Ecco perché l’amaro in bocca è tanto.

Il pari contro i giallorossi sconclusionati di inizio anno ne è l’emblema. Ma non è da meno neanche il ko di San Siro con i nerazzurri o la cocente sconfitta in rimonta con Spal per finire al pari di domenica di Bologna. Questione di carattere. Quello che la squadra biancoceleste non riesce proprio ad acquisire. Troppe volte è mancato il graffio sottoporta, troppe volte non si è chiusa la partita, troppe volte sono tornati i tristemente famosi blackout. Il tecnico biancoceleste si è spesso complicato la vita con le rotazioni. Diciamolo questo è successo anche nelle stagioni passate, ma quest’anno è stato ancor più evidente. Motivo? Il turnover massiccio e la differenza che c’è tra titolari e riserve. «Soddisfatto del mercato» ha sottolineato a più riprese Simone, salvo poi sconfessare se stesso con le scelte. Vavro, acquistato per 12 milioni per sistemare il lato destro della difesa ha giocato appena 62 minuti. A sinistra, invece, Jony si è ritagliato un po’ più di spazio, 117 minuti, ma ha evidenziato una buona propensione all’attacco ma pessima in fase difensiva. Lazzari è partito forte, ora sta avendo una piccola flessione ma da quel lato la concorrenza ha stimolato in maniera positiva Marusic. Restando a centrocampo Berisha e Durmisi, arrivati lo scorso anno continuano ad essere due oggetti misteriosi. Insomma due giocatori su cui Inzaghi non può fare affidamento. Peccato però che il tecnico, memore degli errori dell’anno passato, abbia deciso di cominciare subito a fare ampio turnover per evitare il classico crollo che colpisce la Lazio nel momento clou. Basta ricordare gli infortuni in sequenza nei ruoli fondamentali. Già, ma questa rotazione continua e massiccia al momento non ha portato benefici. Anzi.

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