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Lazio last minute: 12 reti nel quarto d’ora finale

Lazio: Caicedo è l'uomo del recupero

La metà (6) delle marcature sono addirittura arrivate nel recupero perché i biancocelesti sino allo scadere non mollano di un centimetro

redazionecittaceleste

ROMA - Dulcis in fundo. Ancora una volta sono i minuti di recupero, per molti quelli della disperazione, ad accendere le fantasie a tinte tricolori della Lazio. Immobile piazza la zampata decisiva al novantunesimo. Proprio quando il pareggio aveva già preso la forma del rimpianto. Per la sesta volta i biancocelesti sorpassano gli avversari sulla linea del traguardo. Roba da cuori forti. Nelle ultime tre di campionato hanno anche ribaltato il risultato. Per informazioni chiedere a Juventus, Cagliari e Brescia. Ma non sono certo le sole ad aver sperimentato quella che da oggi può essere tranquillamente definita la Zona Lazio. Dodici reti firmate negli ultimi 15 minuti, sei di queste in pieno recupero. Quattro degli ultimi cinque sono arrivati oltre il novantesimo. E in tre di queste occasioni c’è lo zampino di Caicedo. Ma c’è di più perché da situazioni di svantaggio i biancocelesti hanno conquistato 12 punti frutto di 3 vittorie e 3 pareggi. Un salto di qualità incredibile se si pensa al passato. Diciamolo tranquillamente lo scorso campionato certe partite non le avrebbe mai vinte.

CAMBI

E’ innegabile che la squadra di Inzaghi abbia raggiunto la maturità giusta per lottare al vertice. Se poi certe vittorie arrivano anche senza uomini chiave come Leiva e Luis Alberto allora significa che il gruppo è forte. O meglio, ha raggiunto la consapevolezza della propria forza. Tutti per uno e uno per tutti. Titolari e riserve allo stesso modo. Non è un caso che più di una volta proprio chi è subentrato dalla panchina sia poi risultato decisivo. Non solo i più blasonati Caicedo e Cataldi ma anche Jony (cross a Cagliari), Lukaku (a Firenze) e Patric (contro l’Atalanta). Stavolta le sostituzioni non hanno graffiato ma di certo hanno aiutato a crederci. Perché la Lazio di Inzaghi si è riscoperta testarda. Non molla mai e guai a lasciarle anche una sola palla. Ieri a Brescia quella scodellata un po’ in maniera disperata da Milinkovic è diventata d’oro. I biancocelesti non mollano mai. Attaccano consapevoli di essere una delle migliori macchine da gol del campionato. Non buttano mai via la palla e sono sempre pericolosi. Dei 40 gol totali realizzati, 39 sono arrivati da dentro l’area di rigore. C’è un altro dato che fotografa ancora meglio la tenacia della Lazio, 22 dei 40 gol fatti li ha segnati proprio nella ripresa subendone appena 3. L’ultimo, ininfluente, risale addirittura la 10 novembre nel 4-2 contro il Lecce. Segno che anche la preparazione atletica studiata in estate sta dando i suoi risultati. Se si fossero giocati solo i secondi tempi la Lazio sarebbe in testa alla classifica con 41 punti fatti. Il tecnico biancoceleste ha lavorato molto sulla testa dei suoi. Un martellamento costante durante tutti gli allenamenti. Sedute dure alternate ad altre più leggere. Rimproveri ma anche risate. Perché per cementare il gruppo serve tutto. O meglio per far in modo che i soldati diano la vita per te serve che conquistarli fuori dal campo di battaglia. Inzaghi ci è riuscito dopo un percorso iniziato quattro anni fa. In estate si era parlato di un addio ora le parole più ricorrenti sono Champions e scudetto. Dulcis in fundo.

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