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Lazio, Lotito blocca la partenza dei suoi stranieri: la squadra è con lui

Il presidente è ancora convinto della ripresa degli allenamenti, eppure Juve e Inter hanno dato il via libera ai propri calciatori

redazionecittaceleste

ROMA - Sul ritorno in campo non c'è una data, eppure rimane la libertà vigilata. Col Coronavirus sempre nell'aria, tutta la Lazio ha l'obbligo di restare a casa e di non muoversi da Roma. Poco importa che alcune big della Serie A (vedi Juve e Inter) abbiano concesso ai propri stranieri di tornare in patria. Lotito non ci sta, crede ancora in una imminente ripresa, lo ha detto a tutti i suoi calciatori lunedì in una videoconferenza. Ha chiesto a Inzaghi di spingere sull'acceleratore con i ragazzi affinché la squadra non perda la forma. Il mister incita in chat, i suoi fidi collaboratori seguono quotidianamente via whatsapp la dieta e la tabella di marcia. Ma molti calciatori non hanno nella propria abitazione gli strumenti necessari o una sorta di palestra. Dunque ci si arrangia (Immobile fa squat con sulle spalle lo scricciolo Mattia), sperando che passi presto questa maledetta emergenza. La Lazio confida di ricominciare presto (ma è difficile pure il 4 aprile) gli allenamenti per lottare ancora per lo scudetto a tutti i costi. A un punto dalla Juve e a 12 giornate dal termine, nessuno vuole rinunciare ai sogni tricolori: «Stavamo tutti bene, anche quelli che non giocavano», spiega Correa, un po' malinconico. Lui era appena uscito da un calvario al polpaccio: «Venivo da un infortunio, ma la vera forza era il gruppo che stava facendo la differenza. Adesso dobbiamo stringere i denti, allenarci bene e ripartire alla grande appena possibile. La ripresa sarà dura per tutti, è strano fermarsi due mesi, come se iniziasse una nuova stagione. Ci teniamo a fare bene, pensiamo giornata dopo giornata. Speriamo che tutto questo presto resterà solo un brutto ricordo, vogliamo finire il campionato e far divertire di nuovo i tifosi».

NOSTALGIA - Nessuno si lamenta per il blocco rigido delle partenze imposto dalla società. Eppure è tanta la nostalgia dell'Argentina e della fidanzata Desiré per Correa: «Ho la famiglia lontana, i miei genitori e la mia ragazza. Sono preoccupati, è brutto». Come passare da solo le giornate dentro casa: «E' sempre uguale: mi alzo presto, organizzo le cose, prendo il mate tre o quattro volte al giorno, mi alleno. Nel dettaglio: al mattino faccio un po' di tapis roulant, cerco di cucinare ogni volta qualcosa di diverso. Nel pomeriggio faccio palestra, leggo, gioco alla playstation, mi vedo qualche film. Con i miei compagni ci sentiamo sempre, mister Inzaghi ci tranquillizza. Ci scrive, infondendoci tranquillità e serenità, dicendo di resistere. Siamo lontani ma anche vicini». Ma alcuni stranieri sono preoccupati e vorrebbero raggiungere i loro partenti.

LA SQUADRA È CON LOTITO - L'edizione odierna del Corriere dello Sport analizza anche l'altra faccia della medaglia, quella dei calciatori. La nostalgia per i rispettivi paesi è tanta, così come la paura e la voglia di riunirsi ai propri affettivi. Eppure i biancocelesti sono in perfetta linea con le direttive del club: non uscire di casa, restare a Roma, sperare riprenda il campionato, ricominciare quella suggestiva cavalcata al tricolore.

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