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Lazio Primavera, Menichini: “Brutto che non ci sia ancora una data”

redazionecittaceleste

Ecco le parole dell'allenatore della Lazio Primavera, Leonardo Menichini

ROMA - Anche l'allenatore della Lazio Primavera, Leonardo Menichini ha parlato di questo stop dettato dal Coronavirus e dei suoi ragazzi. Ecco come si è espresso a Lazio Style Radio: "A livello personale sto vivendo l'emergenza come tutti, a casa con la famiglia, col rischio di litigare (ride, ndr). Non sono abituati ad avermi sempre tra i piedi. Come si allena la squadra? Gli abbiamo dato un programma, li seguiamo quotidianamente con grande attenzione. Sono esercizi di forza, possono allenarsi su tapis roulant e cyclette per mantenere la condizione. Poi piegamenti, addominali... tutto quello che si può fare 'artigianalmente'. Chi ha un giardino può fare qualche corsetta, ognuno dipende dalle proprie disponibilità della casa dove vive. Sportivamente parlando, è brutto che non ci sia ancora una data. Non c'è un obiettivo: cerchiamo di mantenere la squadra in condizione in attesa di decisioni ufficiali (anche la Primavera dipende dalla Lega Serie A, ndr). Il lavoro sul campo è una cosa, e a casa un'altra. In caso di ripartenza andrebbe ritrovata la condizione, servirebbe del tempo per allenarsi prima di tornare a giocare".

SUI RAGAZZI IN GIRO PER L'EUROPA - "Gli stranieri e gli italiani che abitavano in foresteria a Formello sono tornati a casa, il centro sportivo era chiuso e non potevano rimanere. Anche questo è un problema. Chi vive all'estero non sappiamo quando e come potrà tornare. Dovremo affrontare tutto non appena ci sarà una data per la ripresa, a quel punto valuteremo come farli rientrare. E 'se' possono rientrare, soprattutto. Mi viene in mente Raul Moro: in Spagna sono bloccati, è difficile. A livello di settore giovanile penso sia complicato che possa proseguire la stagione. Però va trovato un accordo tra le società per le prime squadre, il resto va valutato. Come sta la squadra? I ragazzi sono un po' stufi. Avrebbero voluto continuare a fare il mestiere più bello del mondo: stare all'aria aperta e giocare, divertirsi. Poi continuare il campionato. Gli manca lo spogliatoio, la quotidianità, i compagni, l'adrenalina prima della partita. Soffrono per questo. Stare sempre chiusi in casa incide sull'umore dei ragazzi, sono giovani e vorrebbero continuare a spendere le proprie energie".

SUL RENDIMENTO PRIMA DELLA PAUSA - "Nelle ultime 4 trasferte tra Napoli, Bologna, Empoli e Pescara abbiamo fatto 10 punti. La squadra era in grande crescita, anche a livello individuale grazie al nostro lavoro. Sono migliorati tecnicamente e fisicamente, oltre che mentalmente. Nel corso della stagione i ragazzi hanno capito cosa volesse dire giocare in Primavera 1. Hanno acquisito una mentalità vincente, i nuovi acquisti avevano portato esperienza e qualità. Stavamo facendo un bellissimo percorso e ci dispiace che si sia interrotto, ma non possiamo farci niente. Siamo di fronte a una disgrazia mondiale. Noi abbiamo finito con la Sampdoria, mentre altri hanno giocato qualche altra giornata. Dobbiamo recuperare due partite rispetto a quasi tutte le altre, la classifica avrebbe potuto essere anche migliore di così. Però sono orgoglioso della crescita di alcuni giocatori che a inizio anno stentavano. All'inizio abbiamo pagato qualcosa, poi ci siamo rifatti sia in termini di risultati che di gioco. Abbiamo cambiato diversi moduli per capire quale fosse il miglior modo per sfruttare le potenzialità dei ragazzi. Nel tempo, dopo aver subito anche tanti gol all'inizio, siamo riusciti a trovare un equilibrio. Prendendo qualche gol in meno e segnando di più, con il 4-3-1-2 abbiamo portato più uomini nella metà campo avversaria e ci siamo resi più pericolosi rispetto all'inizio della stagione".