notizie

Lazio, sono i numeri e i “casi” a far sognare il tricolore

Record su record macinati e adesso persino le riserve diventano in campionato fondamentali

redazionecittaceleste

ROMA - Gli artigli biancocelesti sulle spalle di Inter e Juve: mancano appena tre punti per raggiungere le capoliste. Anche se a Formello non vogliono sentir parlare di scudetto pubblicamente, così in alto la Lazio scopre un desiderio sfrenato di continuare a volare. E' questa la crescita mentale: nessuna vertigine, nessuna paura di cadere. Sono le imprese, sono i numeri a far vedere le stelle. Otto vittorie consecutive come successe a Delio Rossi e Pioli, poi arrivati in Champions a fine stagione. Ma c'è di più, perché i biancocelesti sfoggiano in classifica 36 punti in 16 giornate eguagliando (equiparando i tre punti ai due dell'epoca) il record in campionato della stagione 1973/74, quella del tricolore. E allora perché non sognare? «Il quarto posto sarà lo scudetto biancoceleste», puntualizza Tare. Ed è giusto che adesso non si alzino ulteriormente pressioni e aspettative. Anche se la società, sotto sotto, gongola di fronte a certe ambizioni comprovate. I ragazzi d'Inzaghi ora dimostrano sino all'ultimo di saperci credere, a Cagliari ribaltano di nuovo il risultato nel recupero e non è frutto del caso. Anzi, è la prova del nove, in un percorso di maturazione sempre più convincente: persa una sola gara (a San Siro con l'Inter) su sei iniziate con lo svantaggio, in Europa solamente Juve (0 sconfitte su 3) e Liverpool (0 sconfitte su 4) hanno fatto meglio. Dopo Roma, Bologna, Atalanta e Juve, pure col Cagliari è stato fatto un autentico capolavoro.

PARTECIPAZIONE

Da due sfide cruciali, la novità è che la Lazio non è più dipendente per forza dai gol d'Immobile. Riecco Luis Alberto a rete, ma sopratutto il solito Caicedo, ormai specializzato sui timbri più pesanti allo scadere. Con un'altra capocciata manda in delirio tutto il popolo biancoceleste, Inzaghi lo abbraccia e giustamente nel post-partita insiste: «Decisivi i cambi dalla panchina». Una frase che esalta la capacità del momento giusto delle sue scelte, ma anche la voglia di recuperare tutte le riserve. Perché il tecnico sa bene che, da qui alla fine, avrà per forza bisogno in alcuni momenti di rincalzi ritrovati. A Cagliari si è ripreso con un cross Jony, anche se dovranno comunque essere fatte sul mercato delle valutazioni. Lo ha ammesso, Inzaghi, rinviando ogni discorso a dopo la Juve in Supercoppa, dove già si respira voglia di nuova missione epica.

Cittaceleste.it