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Lazio, Tare a Sky: “Il calciomercato che verrà sarà povero”, e su Milinkovic…

notizie Lazio: Igli Tare

Le parole del ds della Lazio, Igli Tare

redazionecittaceleste

ROMA - Il direttore sportivo della Lazio, Igli Tare, è tornato a parlare di mercato e lo ha fatto a SkySport. Ecco come si è espresso: "Il calciomercato che verrà? Per tutti cambierà molto, non solo per la Lazio. È successo qualcosa che succede forse una volta nella vita, dobbiamo adeguarci. Serve tanta fantasia e molta chiarezza, per capire bene come procedere e pianificare il futuro. Come ho vissuto questi tre mesi? Dal lato privato, sono stati i tre mesi più belli della mia vita, ho avuto il tempo da dedicare alla mia famiglia. È stato piacevole. Dall'altro lato, è stato difficile. Non si capiva il percorso di questo viaggio di convivenza con il virus. Si sperava di ripartire ancor prima, piano piano grazie a Dio da tre settimane a questa parte abbiamo avuto modo di avvicinarci alla nostra realtà".

Sui contratti in scadenza e i prestiti: "Non siamo una società che fa questo tipo di operazioni, la priorità è avere una squadra con giocatori di nostra proprietà. Ai nostri giocatori che sono all'estero in prestito, tranne Durmisi che ha terminato la sua esperienza in Francia, abbiamo dato la deroga di rimanere fino alla fine del campionato. Rinnovi? Dobbiamo affrontare la cosa priorità, e dunque capire la data di inizio campionato. In base a questo si può programmare meglio tutto il resto. Adesso, passo dopo passo, cerchiamo di rivolgere tutte le situazioni che abbiamo in essere. Lo sanno loro, lo sappiamo anche noi. In un prossimo futuro, tutte le problematiche verranno risolte".

Sui cambiu dei prezzi: "Alcuni prezzi diminuiranno? Di sicuro noi non abbiamo bisogno di vendere in questo momento. Penso che per i giocatori di prima fascia non si abbasserà il prezzo. Nella fascia medio-bassa invece qualcosa cambierà verso il ribasso. Un vantaggio per me? Tanti club faranno valutazioni sul mercato in base a come si evolverà il futuro, è tutto incerto. Non è un momento buono per tanti, per fare un calciomercato come speravamo. Ma ci sono i presupposti per lavorare bene, avendo delle idee chiare".

Su Milinkovic e Immobile: "Il rapporto tra Milinkovic e la Lazio non morirà mai, c'è un legame molto forte. Su questo non ho dubbio. Dall'altro lato, va vista e rivista la situazione, i desideri di cui abbiamo parlato insieme. Ogni situazione sarà valutata nel momento opportuno, senza alcuna pressione, per il bene di entrambi. Se non ci saranno offerte che andranno bene a lui e a noi, rimarrà volentieri e noi saremmo felici di tenerlo. Quota 100? Non sono bravo a fare numeri, è un giocatore di prima fascia. Su Immobile non c'è mai stata una richiesta del Napoli. Immobile è la Lazio e la Lazio è Immobile, penso e mi auguro che rimarrà per tanti anni".

Sui pagamenti: "Non è una questione di quanto paghi, gioca un ruolo fino a un certo punto. Sono fondamentali determinate caratteristiche. Un esempio clamoroso è l'arrivo di Caicedo, acquistato per le sue qualità, per la sua importanza, ad un prezzo molto basso. Dall'inizio eravamo convinti che, alla lunga, sarebbe stato un grande colpo. L'importante è avere una squadra competitiva e che può giocare su 2/3 fronti. Ho un legame forte con questo gruppo, ha dimostrato in tanti momenti di difficoltà di essere un gruppo sano e molto responsabile. Mi fa molto piacere lavorare con loro, abbiamo creato una creatura unica che vogliamo mantenere il prima possibile. Mi piacerebbe che tutti finiscano la carriera qui alla Lazio. Credo che sia una cosa abbastanza impossibile, ma quando si creano certi legami per me è un sogno. Saremo molto attenti nell'alterare la squadra, cercando di fare il minor numero di errori possibili".

Su Inzaghi: "Inzaghi? È una priorità, il suo lavoro è sotto gli occhi di tutti. Il legame con questa società va al di là della normalità. Nessuno sente più addosso questa maglia che lui. Nuovo Milinkovic? Non tiro fuori il nome, preferirei ammazzarmi (ride, ndr). Lavorare a Roma è difficile, soprattutto per questo cerco di essere molto riservato. Cerco di lavorare con più tranquillità possibile, nel calciomercato ci sono tante situazioni impreviste, imprevedibili, sia nel bene che nel male. Nomi che so solo io il giorno dopo me li trovo sul giornale, mi spavento da solo".

Su Adryelson, Escalante e Giroud: "Adryelson? Il difensore brasiliano non lo conosco, e sono molto sincero in quest'affermazione. Non l'ho mai trattato, di sicuro non sarà un'opportunità per noi. A breve l'annuncio del nuovo acquisto Escalante, è un giocatore che a questa squara servirà molto, ha le caratteristiche giuste. Valuteremo dove ci sarà necessità in ogni reparto, nel momento opportuno faremo le mosse giuste. In questo momento è un po' difficile affrontare questa situazione. Parlare adesso di calciomercato è pericoloso, abbiamo un finale di campionato in cui ci giochiamo la storia. Abbiamo un sogno, abbiamo lavorato duramente per quello e cercheremo fino alla fine di portarlo a casa. Giroud? Non lo nascondo, noi negli ultimi giorni di mercato abbiamoa vuto la possibilità di portarlo a Roma, abbiamo cercato di andare fino in fondo. Anche se ha 34 anni è sempre un giocatore integro, molto forte e con grande esperienza internazionale. Ho avuto modo di incontrarlo, di conoscerlo da vicino. Ho avuto modo di conoscere prima di tutto una grande persona, e poi un professionista. Avevo intuito che la sua priorità fosse la sua permanenza a Roma, anche per la famiglia. È stata una grande sorpresa conoscerlo".

Sulla ripartenza: "In questo momento è un punto interrogativo, è difficile dare una risposta. Mi auguro di ripartire da dove ci siamo fermati, sicuramente ci saranno delle difficoltà. Dal 24 giugno tutte le squadre hanno le stesse possibilità. Prima si diceva che eravamo avvantaggiati dal non giocare le coppe, ora questa cosa non c'è più. conterà il gruppo, la mentalità, l'entusiasmo. Percorso breve, ma molto intenso, giocheremo ogni tre giorni. Dovremo essere bravi a far ruotare la squadra e a dare le giuste motivazioni".

Sull'asse Roma-Salerno: "Nutro una grande simpatia per la Salernitana e per la città. È una paizza che merita palcoscenici importanti. È un legame importante per noi. Mandare un giocatore giovane a Salerno, farlo maturare in una piazza così ti dà la possibilità di valutarlo bene e capire se è pronto per la Lazio. Lo usiamo per far crescere i nostri giocatori, soprattutto dal punto di vista della pressione. Cercando di far tornare la Salernitana in Serie A, lo merita".