ROMA - Questo campionato resta appeso a un filo. La Lazio ci si aggrappa con tutto il gruppo unito. Non solo Lotito, ora persino i suoi dirigenti si espongono, stringendosi intorno al suo pensiero. Talvolta con motivazioni discutibili: «La Serie A deve andare avanti per rispetto dei morti e di tutti i tifosi», spiega Tare in Albania in contrasto con gli ultras bergamaschi, vogliosi in una lettera di concludere qui la stagione dopo la perdita dei loro cari. «Io e la mia famiglia stiamo bene – prosegue il diesse in patria – ma ho amici che hanno perso i loro genitori. Io resto fiducioso per il futuro, mi sento con i giocatori ogni giorno. Non vediamo l'ora di tornare alla normalità degli allenamenti e di uscire da questo film horror. Di certo è prematuro decidere ora per la cancellazione del campionato. Il numero di persone infette sta diminuendo e interrompere la stagione sarebbe ingiusto, oltre che un disastro economico per il calcio italiano. Per il 75% vive di diritti tv e, senza, ci sarebbe il collasso».
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Lazio, Tare vede il Bayern Monaco nel suo futuro
"Non potrei mai rifiutare una chiamata da un big della Bundesliga. E' la mia seconda casa"
SECONDO POSTO
La Lazio ha paura pure per il proprio (e di altri club) bilancio. Non a caso, Tare ammette sugli stipendi in caso di stop definitivo: «Penso che anche noi li taglieremo». Altro che gioia per Lotito, crescerebbe piuttosto il rimpianto per il secondo (dopo quello del 1915) scudetto negato: «Il secondo posto attuale è la logica conseguenza dei trofei vinti l'anno scorso. E' un peccato che il nostro cammino sia stato interrotto dall'emergenza Coronavirus, ma proveremo a tornare il prima possibile al successo». Con il diesse sempre al fianco: «Sono orgoglioso di quello che ho costruito alla Lazio, voglio godermelo e restare ancora qualche anno. Non potrei però mai rifiutare un'offerta dalla Bundesliga in futuro». Il Bayern è il suo obiettivo.
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