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Lazio, un punto sulle ambizioni e le concorrenti

A mente fredda rimane ottimo il pari col Verona per prendere terreno sulle concorrenti Champions Roma e Atalanta

redazionecittaceleste

ROMA - A mente fredda il pareggio contro il Verona ha praticamente solo aspetti positivi. Sì, certo anche al fischio finale di negativo c’era ben poco. Forse solo la delusione del momento. Quella del mancato sorpasso all’Inter. Parecchie ore dopo quell’amaro si è depositato sul fondo lasciando solo un gusto piacevole. In primis quello legato alla prestazione. Una grande prova quella dei biancocelesti contro una delle squadre più in forma del campionato: il Verona è imbattuto da 7 giornate. i trentuno punti in classifica dimostrano lo stato di salute dei ragazzi di Juric. Certo il sorpasso ai danni dei nerazzurri avrebbe mostrato il mondo in maniera leggermente diversa. Ma conti alla mano, nel recupero della 17/ima giornata la Lazio ha guadagnato un punto su Sarri e Conte. Mica male. E a guardare bene è quella che ha cominciato meglio il girone di ritorno: 7 punti, Juve 6 e Inter 5. Altro aspetto positivo quello di non aver perso. Autostima in continua crescita. Solo la sfortuna ha impedito la gioia piena. Giusto accontentarsi. Il sorriso deve comunque essere pieno perché la partita contro i gialloblù ha dimostrato ancora una volta che la Lazio è una squadra solida e che sa giocare bene a calcio. Niente depressione dunque. Chi dice che i biancocelesti si sono risvegliati dal sogno ha capito poco di questo campionato e della forza della squadra di Lotito. Un cambio di mentalità importante, diciamolo pure francamente: l’anno scorso partite come quelle contro il Verona sarebbero terminate con una sconfitta. E invece no. Anzi la Lazio ci ha provato fino alla fine. Fermandosi solo sull’ennesimo miracolo di Silvestri.

CHI SI ACCONTENTA GODE

Fondamentale non deprimersi. Il gruppo deve viaggiare a questa velocità perché occasioni di sorpasso ce ne sono tante. A partire già da domenica contro il Parma. Servirà la mente sgombra da pensieri esagerati. In un senso e nell’altro. Si deve evitare il cortocircuito di stimoli. Inzaghi riparte da un Luis Alberto mostruoso. Ha provato a vincere la partita da solo. In tutti i modi. Lo spagnolo vive una condizione strepitosa e a beneficiarne sono anche i suoi compagni illuminati dalla luce che emana. Così come Milinkovic che per larghi tratti ha provato a caricarsi la squadra sulle spalle battagliando a centrocampo e nel finale facendo anche l’attaccante. Certe gare però sembrano avere un destino già segnato. Impossibile provare a cambiarlo. Bravo Inzaghi ad accontentarsi del punto nel momento di scegliere se mandare in campo Parolo o Adekanye. Ora però non si dovrà sbagliare in casa del Parma perché il derby di Milano offre già una nuova occasione per toccare il cielo con un dito.

LE SCELTE

Benedetto il recupero di Cataldi, ancor di più quello Correa. Simone ritrova qualche arma in più perché nel momento clou con il Verona non aveva a disposizione uomini per cambiare la partita. Il cambio degli esterni ha dato poco o niente. A Parma non ci saranno Milinkovic e Radu un motivo in più per aggrapparsi ai ritorni e fare un punto sulle ambizioni.

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