ROMA - Aggiustate questo ciclo o sarà davvero finito. Sembra di rivedere l’ultimo anno di Pioli o quello di Petkovic, una Lazio senza equilibrio, che subisce più di quanto ottenuto. Altro che scudetto, qui si rischia di non tornare nemmeno nell’isola felice della Champions. Centrata la scorsa stagione grazie ai 21 risultati utili consecutivi (17 vittorie e 4 pareggi), che avevano portato i biancocelesti in vetta al campionato. Una media stratosferica di 2,38 punti sino al 29 febbraio, quando venne interrotto il cammino. Dopo il lockdown la Lazio è sparita e oggi gioca ancora a nascondino. Sono 24 le sfide giocate in A da giugno sino a Benevento: 10 vittorie, quattro pareggi e ben 10 sconfitte, per un totale di 34 punti, 40 gol subiti (21 da settembre) e 38 segnati. Un ruolino quasi dimezzato a 1.41 a incontro che, spalmato sulle 38 partite, significherebbe 53 punti a fine campionato. Un bottino striminzito che, seguendo le statistiche delle ultime stagioni, garantirebbe al massimo il nono posto. Per questo bisogna sì lavorare sulla testa per invertire il trend negativo, ma anche intervenire sul mercato. Dopo i prossimi due big match fissato il vertice fra Tare, Inzaghi e Lotito: lì si deciderà il da farsi per gennaio. Un difensore big (si riparla di Umtiti del Barcellona, utile come centrale ma anche come terzino sinistro) serve come il pane dopo il ventunesimo gol incassato. Molto dipenderà dal rientro di Lulic, ma soprattutto dalla cessione di Vavro in prestito. E intanto, parlando del mercato della Lazio, arrivano grosse indiscrezioni: >>> "9 trattative possibili a gennaio!"<<<
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