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Lazio, Zoff: “Orgoglioso del mio primato. Derby? Il segreto è non caricare troppo i giocatori”

Dino Zoff, ex-allenatore della Lazio

Le parole dell'ex allenatore della Lazio sul suo passato in biancoceleste e in vista del derby di sabato sera

redazionecittaceleste

ROMA - In attesa del derby di sabato sera tra Lazio e Roma che darà responsi importanti sulla corsa al quarto posto ha parlato uno dei protagonisti della storia biancoceleste.

Si tratta di Dino Zoff. L'ex allenatore e calciatore è colui che detiene il primato di gare sulla panchina biancoceleste, ben 202. Intervenuto nel giorno del suo 77esimo compleanno ai microfoni di Lazio Style Radio, ecco come ha parlato nel suo passato biancoceleste e del derby di sabato.

Sarà una 26esima giornata interessante tra derby e Napoli-Juve.

"Eh bè direi. La mia vita calcistica è passata da Napoli, Juventus e poi Lazio. La gara del San Paolo il valore ce l'ha e come, ma non per il campionato. Credo che il Napoli possa dire la sua in questa partita, i partenopei stanno meglio dei bianconeri. Il derby mi uguro che vada a finir bene per la Lazio. Sono discpiacuto vedere una squadra che ridicolizza il Milan e poi è quattro cinque punti dietro in campionato. Io credo molto in questa Lazio. La forza di questa squadra è tanta, deve solo credere di vincere e arrivare in alto in classifica".

202 panchine con la Lazio, nelle quali non ha mai perso un derby. Qual è il segreto?

"Innanzitutto sono orgoglioso di questo traguardo, anche se la Lazio migliore è stata quella dei Cragnotti ed Eriksson. Il segreto? E' molto semplice. Non bisogna caricare oltremodo la squadra, parlano già tutti del derby, bisogna scaricare la tensione, non creare ulteriori responsabilità. Già la partita è determinante di suo. La Roma è un'ottima squadra. La Lazio ha perso delle partite per voler far vedere non so cosa, come contro l'Inter. La convinzione non vuol dire andare all'arma bianca, ma serve sempre equilibrio e rapidità. Dietro la Lazio deve stare attenta perché si distrae spesso. Però basta mantenere l'equilibrio".

I ricordi più belli con la Lazio? Cosa pensi di Inzaghi?

"Ho avuto squadre che si sono sempre sempre comportate bene. A parte con Gascoigne che c'è più da dimenticare che da ricordare (ride, ndr), ho tanti bei ricordi. Forse la partita che mi ricordo con più gioia è stato il derby del 2-2 di Castroman. In quel caso la squadra non ha perso la testa ed è rimasta concentrata fino alla fine. Perciò torniamo al discorsi di prima: il segreto è quello di non caricare troppo la squadra. Inzaghi? Lui ha portato la Lazio a un punto molto notevole. Complimenti, ma ancora è lunga la carriera da allenatore. Non è cambiato il calcio, sono cambiate le persone, i giovani e i media".