ROMA - L'eroe del 26 maggio si sente giovane e bello. Nell'ultimo mese Lulic è rinato. Il gol in Supercoppa, un'altra prestazione super con il Napoli in campionato, nonostante una distorsione alla caviglia e il progressivo ritorno in campo come un trenino. A 34 anni appena compiuti, Senad è ancora un moto continuo, così anche la Bosnia lo rimette a lucido. Aveva deciso di lasciare la Nazionale l'anno scorso, adesso la Federazione ne annuncia il ritorno per lo spareggio contro l'Irlanda del Nord. Era nell'aria, perché era stato invocato e Lulic aveva espresso la sua voglia di giocarsi il prossimo Europeo. Cercherà di dare il suo contributo il prossimo 26 marzo, ma intanto dopodomani cercherà di regalare un altro dispiacere al suo connazionale Dzeko. Lui, l'uomo del destino, ha saltato l'ultima gara con la Samp perché squalificato. Forse nell'ultimo turno se l'era persino cercato il giallo, non poteva perdersi un altro derby da capitano.
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Lulic uomo del destino: si riprende la Bosnia e forse pure la Lazio
A fine mercato previsto un incontro per l'eventuale rinnovo, altrimenti continuerà a giocare in serie A nel nostro campionato
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Chissà se sarà l'ultimo. Era rimasto con la società che avrebbe raggiunto la sua famiglia in Svizzera a giugno, ma già ci ha ripensato. Il problema è che è in scadenza e Lotito e Tare non lo hanno mai più richiamato per trattare il rinnovo. Ora ha ricevuto la promessa di sedersi a parlarne alla fine del mercato di gennaio. Ci siamo, perché Lulic adesso vorrebbe continuare a giocare almeno un altro anno e sarebbe disposto a farlo anche con un'altra maglia nel campionato italiano. Sarebbe davvero un peccato, anzi un oltraggio lasciar partire un simbolo eterno. Giusto cercarne l'erede (piace l'ecuadoregno Diego Palacios del Los Angeles) o il sostituto futuro (Jony non si è ancora trasformato in terzino), ma Lulic sta dimostrando di poter dare ancora molto, non solo alla Bosnia, ma anche alla Lazio.
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